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Attualità e Politica

10/10/2018 | 15:25

Giochi in Valle d'Aosta, approvato il regolamento unico: slot accese al massimo per otto ore al giorno

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giochi valle d'aosta regolamento

ROMA - I Comuni della Valle d'Aosta avranno regole uguali per per disciplinare il gioco d'azzardo. Il Celva (Consorzio degli enti locali valdostani) ha approvato lo schema di regolamento tipo che stabilisce orari di apertura e regole per le sale e le attività commerciali con apparecchi da gioco. «Arriviamo alla conclusione di un lavoro svolto negli ultimi mesi all'interno del gruppo di lavoro tecnico, coordinato dal Celva e composto anche dall'Azienda USL e dai comuni di Aosta, Châtillon e Valtournenche», spiega in una nota il responsabile politico Riccardo Bieller. «Abbiamo voluto fornire un supporto specifico a tutti i sindaci, affinché possano disporre di strumenti comuni. L'obiettivo condiviso da tutto il Consiglio di Amministrazione - continua Bieller - è porre un argine alla disponibilità illimitata, o quasi, delle offerte di gioco, con particolare attenzione alla tutela dei giovani e delle fasce più deboli della popolazione, attratti dall’illusione di una vincita facile».

Ogni Comune valdostano avrà dunque regole uguali a quelli limitrofi. Il regolamento tipo individua in otto ore giornaliere l’orario massimo di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro, con una previsione identica su tutto il territorio, per evitare il trasferimento di giocatori da un Comune all’altro: dalle 9:30 alle 11:30, dalle 15 alle 18 e dalle 21 alle 24 di tutti i giorni, compresi i festivi. Inoltre, per l’apertura, il trasferimento o l’ampliamento di sale giochi e spazi per il gioco, è prevista la presentazione di segnalazione certificata di inizio attività al Comune. Il via libera all’attività arriverà dopo la verifica dei requisiti fissati dalla legge regionale per l’esercizio di nuove sale da gioco e di nuovi spazi per il gioco: distanza non inferiore a 500 metri da istituti scolastici di ogni ordine e grado, strutture culturali, ricreative o sportive, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, strutture ricettive per categorie protette, ludoteche per minori e altri luoghi sensibili che la Giunta comunale può ulteriormente individuare. RED/Agipro

 

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