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Attualità e Politica

18/06/2018 | 17:16

Giochi, respinto ricorso Global Starnet: Tar Lazio conferma decadenza della concessione

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ROMA - Il Tar Lazio ha confermato la decadenza della concessione disposta per Global Starnet dall’Agenzie Dogane e Monopoli. È quanto si legge nella sentenza che respinge il ricorso presentato dalla società contro il provvedimento datato marzo 2017.

“Decadenza atto legittimo: la società non era sotto controllo pubblico”

La gestione di Global Starnet non era «interamente in mano pubblica» quando l’Agenzia Dogane e Monopoli ha disposto la decadenza della concessione. È quanto si legge nella sentenza del Tar Lazio che ha confermato il provvedimento adottato dall’Amministrazione a marzo 2017, dichiarando «infondato» il ricorso della società di giochi. Il «sequestro preventivo per equivalente» già in atto al momento dell’adozione della decadenza - in seguito all’operazione “Rouge et noir” di fine 2016  - «riguardava unicamente le quote azionarie e i conti correnti», mentre il sequestro penale sull’intera società è arrivato solo nove mesi dopo, a dicembre 2017, con la nomina di due amministratori giudiziari. La decadenza della concessione può dunque essere disposta anche se «temporaneamente, lo stesso concessionario non sia in condizione di arrecare ulteriore pregiudizio all’interesse pubblico, in dipendenza di provvedimenti assunti dal giudice penale o da autorità amministrative».

“La decadenza si applica anche a chi non ha aderito alle nuove regole”

La decadenza obbligatoria della concessione prevista dalle norme introdotte nel 2011 è applicabile anche alle società di gioco che non hanno sottoscritto la nuova convenzione con l’Agenzia Dogane e Monopoli. Così il Tar Lazio nelle motivazioni contenute nella sentenza che ha bocciato il ricorso di Global Starnet. La decadenza della concessione disposta per il colosso dei giochi va confermata perché, contrariamente a quanto sostenuto dalla società, le nuove previsioni sulle cause di decadenza non vanno applicate solo ai concessionari che hanno firmato la convenzione più recente con i Monopoli (datata 2011), ma anche a quelli che non vi hanno mai aderito, come Global Starnet. La norma sulla decadenza è «applicabile a tutte le concessioni, a prescindere dal momento dell’instaurazione del rapporto concessorio». I «nuovi requisiti morali» richiesti alle aziende di gioco che avevano firmato la nuova convenzione, devono essere applicati anche agli operatori «che non avevano partecipato alle nuove gare», come Global Starnet. D’altra parte, scrive il Tar, richiedere solo ad alcune società il possesso dei requisiti morali «risulterebbe ingiustificatamente discriminatorio».

“Settore giochi delicato: anche la semplice imputazione può causare la decadenza”

Secondo il Tar Lazio anche la semplice imputazione può essere decisiva nei casi di decadenza della concessione, quando riguarda un dirigente delle società di giochi. Global Starnet aveva contestato l’equiparazione dello status di “imputato” con quello di chi ha subito una condanna definitiva: nel caso della società, il provvedimento dei Monopoli era stato adottato anche per il coinvolgimento di Francesco Corallo (socio di riferimento dell’azienda) nel processo penale presso il Tribunale di Milano sui finanziamenti Bpm. Prevedere la decadenza in base al rinvio a giudizio per determinati reati, secondo il Tar, «non costituisce una misura dettata con finalità sanzionatorie, bensì a tutela dell’interesse pubblico». Non si tratta dunque di una misura con «finalità afflittiva» nei confronti di soggetti «che devono presumersi innocenti», ma di una previsione «che mira ad anticipare la tutela di un settore particolarmente sensibile per gli interessi erariali e soggetto a un rischio specifico di infiltrazioni criminali».

“Violati obblighi di gestione trasparente”

Le società di giochi titolari di una concessione statale sono tenute «ad assicurare una gestione aziendale regolare, trasparente e scevra da influenze illecite» e devono evitare «comportamenti anche soltanto astrattamente idonei a mettere in pericolo le ragioni erariali». Così il Tar Lazio nella sentenza che ha confermato la decadenza della concessione disposta per Global Starnet. Nel caso del colosso delle slot, «la violazione di tali obblighi», in particolare sul mancato versamento delle imposte nei tempi previsti, «costituisce ragione sufficiente a far venir meno la fiducia dello Stato nel concessionario e a sorreggere la decadenza dalla concessione». La rateizzazione degli importi dovuti, concordata dalla società con le amministrazioni fiscali, «non comporta, di per sé, il venir meno del rischio del relativo inadempimento, rendendo per ciò solo rilevante la circostanza del trasferimento dei fondi all’estero», come rilevato anche dal Tribunale di Roma nell’ambito dell’inchiesta “Rouge et noir”.

Decadenza Global Starnet, presto confronto tra Agenzia delle Dogane e Avvocatura dello Stato per valutazione sentenza

 ROMA - Il Tar Lazio ha confermato la decadenza di Global Starnet, uno dei concessionari di slot machine leader del mercato italiano. La società è però guidata da parecchi mesi – quando scattò il secondo blitz nell’ambito dell’inchiesta “Rouge et Noir” - da un amministratore giudiziario nominato dalla Procura di Roma ed è quindi considerata dall’Agenzia delle Dogane e dalle altre istituzioni coinvolte nell’affaire-Corallo ormai “in mani sicure”. Non è escluso quindi che si possa arrivare alla decisione di interrompere il procedimento di decadenza, con l’obiettivo primario di salvaguardare posti di lavoro e gettito erariale. Secondo quanto apprende Agipronews da fonti istituzionali, in attesa del più che probabile ricorso di Global Starnet di fronte al Consiglio di Stato, nei prossimi giorni Agenzia delle Dogane e Avvocatura dello Stato si confronteranno per dare una valutazione alla sentenza dei giudici amministrativi.

LL-NT/Agipro

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