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Attualità e Politica

07/06/2021 | 09:50

L’intervista esclusiva a Marcello Minenna (Dg Adm): “Una app per segnalare i punti illegali, alle regioni una parte delle imposte sui giochi”

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Intervista di Nicola Tani

ROMA - Una “app” che consentirà di segnalare i punti illegali e verificare anche la correttezza delle scommesse, il riordino dei giochi attraverso una “equa e omogenea” distribuzione dei negozi di gioco con il rispetto delle distanze dai luoghi sensibili, un accordo con le regioni a cui riconoscere una parte delle entrate fiscali, il contrasto ai fenomeni dell’intermediazione e dell’evasione di imposta unica e preu. Sono le prossime linee di azione dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, illustrate in questa intervista esclusiva concessa ad Agipronews dal Direttore Generale, Marcello Minenna.

Diverse sono state le misure di sostegno a favore del settore - prima, durante e dopo i lockdown - alcune delle quali proposte dall’Amministrazione. Saranno sufficienti per “salvare” i punti vendita del gioco pubblico o c’è il rischio che una parte della rete non riapra?

La crisi economica scaturita con la pandemia ha generato un doppio rischio per il settore dei giochi. Da una parte, infatti, con la chiusura di diverse attività ci sono posti di lavoro e imprese che vanno aiutate e sostenute, dall'altra abbiamo visto aumentare il traffico legato al gioco illegale insieme alla presenza di infiltrazioni mafiose. Da questo punto di vista, abbiamo rilanciato la necessità di riscrivere in un testo unico le regole dei giochi e riteniamo che l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli possa svolgere un ruolo cardine in questo percorso che necessariamente deve includere anche il fatto che parte delle entrate possano andare a Regioni e Comuni per dotarsi, ad esempio, degli strumenti necessari per la cura delle ludopatie. Tra le iniziative promosse da Adm a sostegno del settore dei giochi, nella fase della pandemia, l’annullamento degli acconti Preu del primo e secondo bimestre 2021.

In un’audizione parlamentare, Lei ha fatto riferimento al difficile stato della rete dei punti vendita sul territorio, a causa del conflitto tra norme nazionali e leggi regionali. Come si può sciogliere il nodo? I contenuti dell’Intesa Stato-regioni del 2017 – che prevedono anche una sostanziale riduzione dell’offerta - sono ancora attuali o vanno modificati?

Adm è disponibile a guidare un tavolo di confronto con tutte le parti interessate per trovare il percorso utile a superare la cosiddetta questione territoriale. Invero, per quanto concerne la distribuzione territoriale dei punti di gioco e l’arco temporale di apertura degli stessi, sarebbe stato opportuno che l’intesa avesse già stabilito delle direttive cui le Regioni e gli enti locali si sarebbero dovuti uniformare. Ciò, purtroppo, non è avvenuto e costituisce, tuttora, un elemento di grave incertezza per i concessionari interessati alla partecipazione alle nuove gare. A ciò si aggiunga l’opportunità di valutare l’introduzione di un sistema che, pur applicando adeguate distanze dai luoghi sensibili, sia in grado di garantire un’equa ed omogenea distribuzione dei punti sul territorio.

I cittadini saranno in grado di distinguere un punto legale da uno illegale attraverso una app entro l’estate. Come sarà possibile farlo? Forse inserendo il numero d’ordine della giocata o l’indirizzo del punto vendita?

Vorremmo rendere operativa questa “app” anche per consentire la funzione di ‘whistleblowing’, ovvero la segnalazione diretta ad Adm di un punto illegale (e quindi potenzialmente non riconosciuto dall’Agenzia) in modo da consentirci di avviare immediatamente controlli e sanzioni. Oltre a questa funzionalità, sarà possibile anche verificare gli orari di funzionamento delle sale videolottery previsto dalle ordinanze comunali inserite dagli enti locali sul sistema “Smart” di Adm, inoltre è possibile per i giocatori verificare il corretto recepimento dai sistemi dell’agenzia delle giocate effettuate.

Nei mesi scorsi, ha espresso una posizione critica per la tessera sanitaria come strumento di controllo nell’accesso agli apparecchi Vlt. Qual è la soluzione alternativa, considerando anche che i luoghi specializzati sono già interdetti ai minorenni?

L'obbligo di utilizzo della tessera sanitaria per l'accesso alle sale gioco è totalmente inutile anche perché allo stato attuale l'Adm non può in alcun modo memorizzare i dati di accesso dei soggetti fruitori. Si tratta, inoltre, di un provvedimento facilmente superabile soprattutto online, il cui volume di crescita è stimato in 50 miliardi di euro. Per questo riteniamo urgente aumentare i controlli e le verifiche sulla regolarità contributiva e fiscale dell’esercente del gioco. La tessera sanitaria, così come previsto oggi, rischierebbe di rappresentare uno specchietto per le allodole andando addirittura a favorire, vista l'impossibilità di un reale controllo dei dati, il gioco illegale, il riciclaggio e quindi la malavita organizzata. E’ stata fatta una proposta normativa – per aumentare il controllo sul divieto di accesso dei minori - che aggiunge anche la possibilità di verificare la maggiore età del giocatore tramite il controllo dei documenti personali di riconoscimento in corso di validità della persona che intende giocare. L’esercente/gestore diventa sanzionabile (fino a 15mila euro) nel caso di elusa o errata verifica, quindi sanzionabile sia per colpa che per dolo. Come ipotesi di studio abbiamo valutato anche “La tessera del giocatore” che però sembra avere le stesse problematiche della gestione dei dati - per la privacy - che ha la tessera sanitaria e un sistema di “one time Password” ma, in entrambi i casi, si tratta di soluzioni di non immediata applicabilità.

Adm ha siglato un accordo con la Guardia di Finanza per la chiusura dei punti gioco per coloro che non hanno pagato l’imposta unica. Come procederete e in che tempi?

La legge prevede effettivamente la chiusura dei punti vendita nei quali si offrono scommesse se il gestore è debitore dell’imposta unica in base a sentenza anche non definitiva la cui esecutività non sia sospesa. Per la gestione di tale attività, Adm ha siglato un protocollo d’intesa per la collaborazione con la GdF. Gli Uffici stanno operando per individuare i soggetti da trasmettere ai Reparti territoriali della GdF. Va da sé che la situazione che vede anche tali soggetti debitori di imposta non più operativi da molti mesi, comporterà, alla riapertura delle reti fisiche un aggiornamento delle situazioni per procedere rapidamente nel senso imposto dalla norma.

In che tempi avverrà l’intervento?

Il secondo semestre 2021 comporterà per Adm la conclusione dell’attività di trasmissione degli elenchi dei soggetti inadempienti. Giornalmente viene effettuato il monitoraggio per verificare eventuali raccolte di gioco connesse alle scommesse, ai concorsi pronostici e agli apparecchi da intrattenimento.

Su quali altri fonti si muoverà Adm?

Verifichiamo e combattiamo una illegalità molto importante: quella dell’intermediazione delle giocate che crea non solo criticità per il controllo di flussi economici ma può essere lesiva nei confronti dei giocatori che, in buona fede, effettuano scommesse su conti di gioco che non sono i propri. In quest’ultima ottica, immaginate cosa succederebbe nel caso di una giocata intermediata all’EuroJackpot che si rivelasse vincente per molti milioni di euro. Chiaramente il conto di gioco dove verrebbe accreditata la vincita sarebbe quello dell’intermediario e non del giocatore effettivo. Il tema dell’intermediazione è stato affrontato anche dai media: tuttavia anche recenti servizi televisivi fanno intendere come la costante opera di controlli effettuata da Adm e dalle Forze di Polizia stia creando serie difficoltà a chi opera in tale modo irregolare. Sia dai servizi televisivi che da nostre attività di controllo, abbiamo visto che addirittura le giocate vengono realizzate dentro civili abitazioni e poi consegnate ai giocatori da un “galoppino”. Il giro d’affari dell’illegalità è ipotizzabile: la fonte autorevole del procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, ha stimato il giro d'affari in circa 20 miliardi l’anno, che equivalgono ad una perdita di oltre 4 miliardi di euro per il fisco italiano. Il nostro controllo si realizza anche attraverso il Copregi, il Comitato per il contrasto al gioco illegale, presieduto da Adm e al quale partecipano le forze di polizia: Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato.

Il Decreto fiscale di fine 2019 prevede il blocco dei pagamenti per gli operatori di gioco senza concessione. Qualche mese fa, Adm ha indicato i codici tributo per il pagamento delle (eventuali) sanzioni ai danni di banche e società finanziarie che trasferiscono denaro per gli operatori illegali. A che punto è il lavoro sul decreto applicativo?

Il decreto applicativo deve essere emanato da Dipartimento del Tesoro e Adm ma l’iniziativa della proposta è d’impulso del Dipartimento del Tesoro. Per quanto riguarda i codici tributo, l’Ufficio accertamento richiese i codici per il Registro degli operatori nel febbraio 2020.

Come procede il confronto con l’Abi per trovare una soluzione al tema del blocco dei conti correnti bancari per le società di giochi?

Anche su questo punto l'Adm ha proposto l'apertura di un tavolo con il sistema bancario e gli operatori del settore per migliorare il coordinamento fra gli attori interessati. A ottobre 2020 si è costituito il tavolo di confronto ADM-ABI per analizzare il tema dei rapporti tra mondo bancario e concessionari di gioco. Alla seconda riunione, svoltasi nella prima decade di novembre 2020, è stata invitata a partecipare anche la Banca d’Italia. Abbiamo esposto le criticità rilevate dagli Uffici (relative alle fideiussioni chieste dai concessionari) e dai concessionari (accesso al credito e all’apertura di conti correnti per società e dipendenti), i lavori si sono conclusi con l’intento di Banca d’Italia di acquisire ulteriori elementi conoscitivi sul tema (fronte interno ed Europeo) e nostro di quantificare i dati delle criticità rappresentate (quanti concessionari si sono visti rifiutare le fideiussioni? In quale zona geografica? Quale tipo di gioco raccolgono?). Quando termineranno gli approfondimenti che Banca d’Italia sta conducendo, anche con un confronto con l’Autorità europea, le attività del tavolo potranno proseguire.

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