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Attualità e Politica

14/05/2021 | 12:41

Ippica, si riapre la partita per la gestione di Capannelle: il Tar Lazio accoglie il ricorso di Hippogroup contro Roma Capitale

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ROMA - Si riapre la partita per la concessione affidata a Hippogroup per la gestione dell'Ippodromo romano delle Capannelle. Il Tar Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla società contro il provvedimento di Roma Capitale del 2017 con cui era stata respinta l'istanza di proroga presentata dalla società. Un rifiuto che aveva innescato il braccio di ferro tra Hippogroup e la Giunta capitolina, rappresentata dall'assessore allo Sport Daniele Frongia e dal presidente del Dipartimento Sport Angelo Diario, e che oggi è stato bocciato dal tribunale amministrativo.

La sentenza stabilisce che Roma Capitale dovrà «effettuare un nuovo esame dell’istanza di proroga della concessione» tenendo conto di quanto previsto dal Regolamento per gli impianti sportivi di proprietà comunale all'epoca vigente. All'articolo 11, in particolare, era prevista la possibilità di una proroga nel caso in cui il concessionario avesse effettuato interventi di ristrutturazione o nuova costruzione nell'impianto, calcolata in base all'impegno finanziario sostenuto. È quanto in effetti accaduto a Hippogroup dopo la presa in carico delle corse di trotto in seguito alla chiusura dell'ippodromo Tor di Valle. «Roma Capitale avrebbe dovuto svolgere una istruttoria idonea a verificare la sussistenza dei presupposti per l’accoglimento dell’istanza di prolungamento della concessione - proseguono i giudici - valutando a tal fine non solo gli investimenti già effettuati in ottemperanza ai piani precedentemente approvati, ma anche gli investimenti non ancora effettuati per cause non imputabili alla concessionaria e gli investimenti ulteriori programmati al fine di ampliare l’Impianto e migliorarne l’efficienza».

D'altra parte, Roma Capitale già preso atto delle previsioni economico-finanziarie poste da Hippogroup per il nuovo piano di investimenti: nel 2013 la Giunta non aveva escluso il prolungamento della concessione, ma aveva rinviato la valutazione della proroga dopo l'approvazione del progetto. Nel provvedimento impugnato, tuttavia, l'Amministrazione non ha effettuato nessuna valutazione sugli investimenti, rilevando che questi erano stati compensati dalla riduzione del canone di affitto. Un esame che però «non poteva esaurirsi con le suddette valutazioni, in quanto la concessionaria ha prospettato sin dal 2013 investimenti ulteriori finalizzati ad un ampliamento ed efficientamento dell’Impianto».

Roma Capitale avrebbe quindi dovuto valutare la sussistenza dei presupposti «per approvare un prolungamento della concessione per un periodo di tempo commisurato all’impegno economico-finanziario che il concessionario avrebbe sostenuto». Il provvedimento con cui è stata respinta la richiesta di proroga è quindi annullato perché viziato «da eccesso di potere per difetto di istruttoria e motivazione»; Roma Capitale dovrà procedere al nuovo esame dell'istanza, «previa consultazione» di Hippogroup. È stata invece respinta la richiesta risarcitoria della società, «in ragione della considerevole riduzione del canone» e tenuto conto che la proroga della concessione è stata di fatto concessa dall'Amministrazione, che aveva sospeso lo "sfratto". LL/Agipro

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