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Attualità e Politica

15/05/2018 | 17:49

Il Preambolo non piace al Viminale: la legge toscana sui giochi fa un passo indietro

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ROMA - Nuovo “ritocco” in vista per la legge regionale toscana sul gioco patologico, la numero 57 del 2013. Il testo è stato già ampiamente modificato nel gennaio scorso, quando sono stati ampliati i luoghi sensibili e previsti corsi di formazione per gestori e operatori dei centri scommesse. Ora il presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, Stefano Scaramelli (Pd), ha presentato un nuovo progetto di legge di modifica, che stavolta riguarda un unico punto, contenuto nel Preambolo. 

L'iniziativa ha una motivazione precisa: una delle modifiche apportate al testo nel gennaio scorso, cioè la riformulazione del punto 3 del Preambolo, non è piaciuta al Ministero dell'Interno. Il punto in questione recitava: «La Corte costituzionale con le sentenze 10 novembre 2011, n. 300, e 11 maggio 2017, n. 108, ha riconosciuto alle regioni la potestà di adottare misure volte alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo patologico». Formulazione inaccettabile, a giudizio del Ministero, perché attribuiva alle Regioni «una generica competenza in materia di prevenzione e contrasto del gioco d'azzardo patologico». In pratica, il punto poteva determinare una interferenza regionale rispetto alla potestà esclusiva statale in materia di ordine pubblico e sicurezza. Per evitare l'impugnazione governativa della legge, Scaramelli ha presentato un nuovo testo, che ripristina quasi integralmente la formulazione originaria del 2013 e che recita: «La Corte Costituzionale con le sentenze 10 novembre 2011 n° 300 e 11 maggio 2017 n° 108, ha riconosciuto alle Regioni la possibilità di legiferare in materia di regolamentazione dei giochi leciti, al fine di tutelare categorie di persone socialmente a rischio e per la prevenzione della ludopatia». Un passo indietro che consentirà alla legge di passare il vaglio ministeriale.

MF/Agipro

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