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Attualità e Politica

06/10/2020 | 13:38

Rapporto "Mafie nel Lazio": il settore giochi nel mirino dei padroni del riciclaggio

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ROMA – Le aziende di gioco nel mirino della malavita. «Riciclaggio, traffico di droga anche internazionale, investimento di capitali illeciti, gioco d’azzardo e usura sono solo alcuni degli ambiti di azione di ‘ndrangheta, camorra e soggetti legati a Cosa nostra»: è questo uno dei passaggi introduttivi del Rapporto “Mafie nel Lazio” presentato questa mattina. All’evento hanno partecipato, tra gli altri: Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio; Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio Legalità e Sicurezza della Regione Lazio; Colonnello Francesco Gosciu, Direttore della Dia di Roma; Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità di Sant’Egidio e il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi. Negli ultimi 12 mesi le «mafie come Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra nella Capitale» hanno fatto sentire la loro presenza: «si tratta di cosche e clan che negli anni hanno saputo reinventarsi, rinascere e allearsi per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla città», si legge ancora nel rapporto. Una situazione che espone al pericolo la filiera del gaming e il lavoro svolto dagli operatori e dai gestori di sale e agenzie di gioco,  indeboliti dalla crisi attuale e potenziali 'prede' di quei profili delinquenziali che si caratterizzano negli ambienti mafiosi.

Come affermano i magistrati Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino nel loro libro “Modelli criminali” citato nel rapporto, all’interno del territorio laziale, «gruppi di camorra, cosche della ‘ndrangheta e anche importanti famiglie di Cosa nostra vi stanno esportando interi affari, delocalizzando e più spesso replicando attività quali la gestione delle sale gioco e delle slot machine, l’organizzazione del traffico delle sostanze stupefacenti, il controllo di improntati mercati commerciali». Inoltre, come riscontra la Direzione investigativa antimafia, «la provincia di Frosinone è interessata dalla presenza di alcune significative espressioni della criminalità mafiosa, soprattutto di clan camorristici di origine casertana, attivi nel traffico e nello spaccio di stupefacenti. Riscontri investigativi hanno inoltre, nel tempo, evidenziato gli interessi dei casalesi, dei Misso, dei Mazzarella anche nel settore del gioco, utilizzato per il riciclaggio di denaro in settori quali il bingo, la raccolta delle scommesse sportive ed ippiche, i videopoker e le cd. new slot». 

GB/Agipro

 

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