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Attualità e Politica

05/09/2018 | 12:17

Giochi in Piemonte, gli emendamenti Cassiani (Pd): distanze minime solo per le nuove aperture e riduzione dei luoghi sensibili

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ROMA - Modifiche alle distanze minime e ai luoghi sensibili, ma non solo: gli emendamenti presentati da Luca Cassiani, consigliere regionale del Pd, relativi alla legge piemontese sul gioco patologico, vanno a incidere anche su altri aspetti della normativa, cambiandone in buona parte il volto. Nei prossimi giorni approderanno in Consiglio comunale e saranno oggetto di dibattito, insieme ad altri emendamenti presentati dall'opposizione. Nella proposta di Cassiani, l'articolo 5 della legge regionale, quello che definisce il distanziometro ed elenca i luoghi sensibili, viene totalmente riformulato. Innanzi tutto si modifica l'ambito di applicazione della legge, che deve considerare non solo le slot, ma «tutta l’offerta di prodotti di gioco autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli». Viene confermato il divieto di nuove aperture di punti di gioco non in regola con il regime delle distanze minime, ma da questo divieto vengono esclusi gli esercizi già attivi alla data di entrata in vigore della legge (ricordiamo che per la legge vigente, dal 20 novembre scorso gli esercizi pubblici non in regola con il distanziometro hanno dovuto spegnere gli apparecchi). La successione o il subentro nelle precedenti gestioni non viene considerata come nuova apertura.

Modifiche anche alle distanze minime e ai luoghi sensibili. Per i grandi comuni resta la distanza  di 500 metri, ma per i comuni con meno di 5000 abitanti si passa da 300 a 200 metri. Quanto ai luoghi “proibiti”, l'elenco attuale viene snellito: eliminato il divieto per la scuola primaria, le banche, i compro oro e le stazioni ferroviarie. Restano luoghi di culto, impianti sportivi e ospedali.

Le limitazioni orarie, infine, devono essere determinate dalla Giunta regionale e devono riguardare non solo gli apparecchi ma anche tutte le altre tipologie di gioco con vincita in denaro. In ogni caso l'interruzione non può essere superiore alle sei ore al giorno. 

MF/Agipro

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