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Attualità e Politica

27/05/2016 | 13:01

Giochi, Pucci (Astro): “Regolamento Bergamo inefficace, serve dialogo tra le parti”

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ROMA – “Il regolamento presentato dal Comune di Bergamo che limita per sei ore al giorno l’offerta di slot, scommesse e gratta e vinci, è l’ennesimo attacco a senso unico contro il gioco legale”. Massimiliano Pucci, presidente di Astro, commenta così il nuovo regolamento del comune lombardo che vieta l’offerta di giochi tra le 7.30 e le 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21.

“Diminuire lo spazio del gioco legale – prosegue Pucci - implica automaticamente l’aumento di quello illegale. Strozza i gestori che operano nella legalità e comporta un aggravamento delle patologie e del per i giocatori”.
Un timore avallato dai dati illustrati ieri a Roma da Roberta Pacifici, direttrice del reparto Tossicodipendenze e farmaco dipendenze dell’ISS, secondo cui molti giocatori problematici ammettono di accedere già a offerte non legali.
“Come se non bastasse, le politiche restrittive già introdotte nelle altre regioni non hanno portato i risultati sperati, ma hanno generato un’impennata di malati di G.A.P. fagocitati dal circuito del gioco on line non regolare”.
E’ accaduto in Lombardia dopo l’introduzione delle restrizioni previste dalla legge regionale: secondo i dati del Sert, c’è stato un aumento del 42,1% dal 2013 al 2014 e l’incremento arriva al 100% nell’ultimo anno.

“Lo Stato deve decidere se dichiarare tutto il gioco illegale, con il rischio che vada interamente in mano alla criminalità, perché la domanda non cala, oppure regolamentare e investire con scelte programmatiche. Siamo i primi a voler intraprendere azioni concrete per diffondere la cultura del gioco legale sul territorio.
Da tempo avanziamo proposte, anche per ridurre e razionalizzare l’offerta, ma sono poche le amministrazioni che ci ascoltano e ancora meno quelle che hanno messo a frutto il nostro contributo. La nostra volontà di collaborare e dialogare con le istituzioni – conclude Pucci - è sempre valida, il gioco è una risorsa per le Regioni ma non si può tentare di eliminarlo da un lato e utilizzarlo come bancomat dall’altra. Serve coerenza”.  RED/Agipro

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