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Attualità e Politica

01/02/2016 | 15:01

Sanatoria agenzie estere: B2875, Aleabet e Bet1128 pronti a entrare nel mercato

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ROMA - Sono almeno tre i bookmaker esteri privi di concessione che aderiranno alla sanatoria per i centri scommesse non autorizzati prevista dalla legge di stabilità. E’ quanto emerge a poche ore dalla scadenza per l’adesione al cosiddetto “condono”, per il secondo anno inserito nella manovra finanziaria. Le prime società ad aver ufficializzato l’ingresso nel mercato italiano sono le maltesi B2875 e Aleabet, tre giorni fa. Quest’ultima, in una nota ufficiale, ha spiegato che la decisione è arrivata dopo “un’attenta valutazione circa il sistema italiano e i prossimi step che la normativa sta per compiere, a partire dal condono fino alla gara prevista per l’anno in corso”, mentre B2875 punta a “un lavoro sempre più sereno e stabile” della propria rete, “in linea con le caratteristiche di affidabilità e trasparenza che sono la base della normativa europea”. Tra i bookmaker fortemente interessati alla sanatoria anche un’altra società maltese, Bet1128, che però non ha ancora ufficialmente comunicato la sua decisione. Ha invece rinunciato all’adesione Sogno di Tolosa, titolare del brand Betn1. La società ha spiegato che, durante l'incontro con i Monopoli del 26 gennaio scorso, ha preso atto "dell'impossibilità oggettiva dell'accettazione della domanda di regolamentazione senza il contestuale versamento di euro 10.000 per ogni centro Betn1". Anche l’inglese Stanleybet mantiene le sue posizioni: la società inglese ha ribadito che l'imposta unica - la cui applicazione è stata rinviata al giudizio di Corte Costituzionale e Corte di Giustizia UE - non è dovuta e quindi non sottoscriverà la sanatoria, anche se è interessata a partecipare alla nuova gara. 
La regolarizzazione prevede il versamento di 10mila euro per ogni punto vendita entro oggi e il pagamento degli arretrati di imposta da dividere in due rate, in scadenza il 31 marzo e il 30 novembre 2016. Riguardo all'introito stimato per l'operazione, nella relazione tecnica sulla stabilità il Governo ha ritenuto prudente non prevedere maggiori entrate dalla seconda sanatoria, vista la vicinanza e i costi del prossimo bando di gara. LL/Agipro

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