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Attualità e Politica

17/11/2014 | 13:54

Sicilia, il titolare di un’agenzia di scommesse: “Mi sento a Fort Alamo, assediato dai centri non autorizzati e presto chiuderò…”

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SIRACUSA - Assediato dai punti scommesse irregolari, abbandonato al suo destino - il rischio di dover chiudere nel giro di pochi mesi - e senza uno straccio di interlocutore che possa aiutarlo veramente. In sintesi, un tunnel buio con un solo, triste epilogo, se lo Stato non aiuterà, così come dovrebbe, il titolare di un punto scommesse della provincia di Siracusa dovrà chiudere. “Sono l'unico punto autorizzato per le scommesse in un paese di qualche migliaio di abitanti, mentre gli irregolari sono almeno una ventina. Mi sembra di essere a Fort Alamo – racconta ad Agipronews Mario, il nome è di fantasia - Sento parlare di provvedimenti per far pagare le tasse anche gli irregolari (nella legge di stabilità, ndr) e ritengo che questo sia un modo per legittimarli. E poi mi chiedo: chi le andrà a riscuotere le tasse? Sono mesi che mi rivolgo alle autorità per denunciare i punti non autorizzati, ho fatto degli esposti, ma tutto quello che ottengo è qualche rassicurazione generica o un'alzata di spalle: i sequestri magari durano qualche giorno, poi riaprono nello stesso punto o qualcun altro alza la serranda a pochi metri di distanza, in più magari chi denuncia subisce la beffa: se ti danno torto in Tribunale devi pagare anche le spese legali”.
Mario riavvolge il nastro della sua avventura nel mondo delle scommesse legali: “Per fare il mio lavoro ho partecipato a due gare: nel 2006 ho avviato un punto scommesse grazie al Decreto Bersani, con il Bando Monti ho acquisito una concessione per un’ agenzia. – prosegue  - Ho investito sul nuovo locale, pago tutto ciò che devo con puntualità, rispetto le norme, ma così non riesco ad andare avanti”. L’amarezza è doppia e apre a un finale forse inevitabile, se le cose non cambieranno:  “Posso durare al massimo per un altro anno, poi chiudo e mando tutti a casa e qui in paese il gioco legale morirà. Se non cambia qualcosa lo stesso succederà non solo qui, non solo in Sicilia”.
In tutta Italia il settore delle scommesse deve fare i conti con il calo della raccolta - a fine anno, secondo le stime, difficilmente saranno superati i 3,8 miliardi del 2013 -  e la crescita parallela dell’aggressivo settore non autorizzato. Solo in Sicilia vi sono circa 600 punti legali mentre quelli collegati a operatori senza concessione sono quasi il doppio, intorno ai 1200. “La stima mi pare ottimistica – dice ancora Mario – qui al Sud la situazione secondo me è più grave, ci sono punti collegati a siti online che non conosce nessuno e non solo qui in paese: qualche giorno fa sono stato a Catania, in una delle strade principali c'è un punto estero non autorizzato ogni 20 metri”. Mario non ci sta quando qualcuno gli parla di concorrenza sleale: “Che concorrenza è quando lotto con armi diverse? Chi offre gioco senza concessione non paga le tasse, non deve rispettare la normativa antiriciclaggio, ha molta più libertà di palinsesto e di offerta, anche per le slot sono avvantaggiati: nei punti regolari un margine del 3 o del 4 per cento, loro con dei terminali offrono le slot online e si possono prendere anche il 40 per cento del guadagno. Ve l’ho detto no? Qui è Fort Alamo”. 
PG/Agipro

 

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