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Attualità e Politica

09/06/2017 | 11:25

Match Fixing, Gravina (pres. Lega Pro): «Formula play off antidoto contro le frodi»

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ROMA - «Non è un problema di interesse ma di valore, la frode sportiva è un atto criminale gravissimo. Abbiamo fatto una riflessione importante sulle origini del fenomeno del match fixing, intraprendendo un percorso nuovo e difficile». È quanto ha detto Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, durante il convegno "Le azioni di contrasto al match fixing: un impegno primario" in corso a Roma.
«Ci siamo accorti che il nostro mondo attrae chi sa sfruttare la dimensione economica, ed è stata messa in atto una rivoluzione culturale. C'era l'esigenza di un nuovo umanesimo sportivo, non a caso è nato a Firenze il rilancio del nostro calcio con l'entrata in scena dei play off» ha proseguito.
«Bisogna vegliare sulle possibili degenerazioni economiche - ha aggiunto Gravina - Ci eravamo accorti che le criticità avvicinavano soggetti che le conoscono e che le sanno sfruttare. La competizione sportiva che perde peso nel risultato genera attenzione particolare e dunque l'idea dei playoff nasce da questo: salvaguardare la competizione sportiva. L'ultima giornata di campionato di questa stagione è stata 'vera' fino agli ultimi due minuti, 29 gare sono state giocate fino all'ultimo istante e solo una gara non aveva rilevanza. È un modo per allontanare le cattive intenzioni». Secondo Gravina, nell’adozione di buone pratiche sono state fondamentali «la collaborazione con le società, la gestione economica, l'adozione del casellario di onorabilità. È importante selezionare i dirigenti. C'è inoltre il comitato etico, altro passo avanti. Insistiamo molto per il pagamento puntuale degli emolumenti e sull'adempimento degli impegni economici, con conseguente penalizzazione per gli inadempienti». Determinante nel nuovo corso anche il monitoraggio dei flussi di gioco, realizzato attraverso «le Attività esterne con Sportradar, con cui abbiamo avuto l'idea d'un un controllo generale, e collaborazione con Monopoli, con interventi più mirati e capillari sul territorio. Importante anche il rapporto con il Ministero dell'Interno, con la Procura federale. Il confronto è costante e continuo, nel rispetto di regole e procedure, tutte coordinate». Secondo Gravina, inoltre «La legislazione italiana è severa. I casi segnalati non sono un segno di negatività, perché significa che siamo in grado di denunciare e perseguire. Vogliamo essere innovativi in questa battaglia». LL/Agipro

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