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Attualità e Politica

30/08/2021 | 13:50

Slot e vlt, nuovo no Tar Veneto agli operatori di gioco: confermati i limiti orari di Abano Terme (PD)

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ROMA - Il Tar Veneto dice ancora una volta no agli operatori di gioco. Il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso presentato dalla società Casinò delle Alpi contro i limiti orari per sale e apparecchi da gioco introdotti nel 2016 dal Commissario Straordinario del Comune di Abano Terme, in provincia di Padova. La norma, in particolare, autorizza le attività di gioco solo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. «L’ordinanza impugnata appare adeguatamente motivata e fondata su una sufficiente attività istruttoria», scrive il Tar nella sentenza pubblicata oggi, confermando la legittimità del provvedimento. «Pur ritenendo che i dati relativi ai soggetti in terapia non appaiano poco significativi in relazione alla popolazione locale, va comunque evidenziato che gli stessi riflettono un’immagine comunque “sottostimata” della problematica, dal momento che il fenomeno della “ludopatia” tende a restare sommerso». Per i giudici è quindi ragionevole «che l’Amministrazione abbia ritenuto che la tutela del benessere e della salute della cittadinanza risultasse prevalente rispetto agli interessi economici degli imprenditori di settore». Contrariamente a quanto sostenuto dalla società ricorrente, inoltre, l'Intesa raggiunta raggiunta in Conferenza Unificata nel 2017 in materia di gioco è «priva di valore cogente». L'accordo prevedeva un massimo di 6 ore giornaliere di interruzione, ma non è mai stato reso operativo da un decreto del Ministero delle Finanze. Proprio a seguito dell'Intesa, inoltre, la Regione è intervenuta con una legge che ha uniformato gli orari di interruzione del gioco a livello regionale (dalle 7 alle 9, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20), dando facoltà ai Comuni di aggiungere ulteriori fasce orarie. Via libera dei giudici, infine, alla distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili come scuole e chiese, un punto «adeguatamente supportato sotto il profilo motivazionale». Il regolamento va quindi confermato, «tenendo presente che scopo della disciplina in questione non è quello di eliminare ogni forma di dipendenza patologica dal gioco ma solo quello di prevenire, contrastare e ridurre il rischio di dipendenza» derivante dagli apparecchi.
LL/Agipro

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