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Attualità e Politica

23/03/2016 | 08:56

Giro di vite sui totem nei bar, circolare dei Monopoli: "Attività vietata, sanzioni per esercenti e titolari piattaforme"

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totem monopoli legge stabilità

ROMA - Giro di vite dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli contro i totem online nei locali pubblici. In una circolare inviata agli uffici regionali, alla Guardia di Finanza e al Ministero dello Sviluppo Economico, il direttore centrale Accertamento e Riscossione - Massimo Pietrangeli - ribadisce che "La legge di stabilità prevede il divieto di utilizzo di qualunque apparecchiatura telematica che consenta, all'interno di pubblici esercizi, qualunque forma di gioco, anche se a fini promozionali". Negli ultimi anni, il fenomeno illecito legato all'utilizzo di apparecchiature telematiche all'interno di locali ed esercizi aperti al pubblico "si è sempre più diffuso sull'intero territorio nazionale", sottolinea piazza Mastai, "assumendo particolare rilievo l'effetto sostitutivo" che tali apparecchiature generano rispetto alle slot machine. Una volta rilevata la violazione della norma, prosegue il documento, si dovrà procedere al sequestro e alla confisca degli apparecchi e - contestualmente - agli accertamenti tributari. "Qualunque apparecchiatura messa a disposizione in un esercizio pubblico e destinata a qualunque forma di giochi promozionali costituisce di per sé violazione del divieto, che legittima il sequestro delle apparecchiature medesime e l'attivazione del procedimento sanzionatorio". Non solo, secondo Aams la stessa azione repressiva va rivolta verso chi consenta "attraverso apparecchiature" un'attività di gioco in senso stretto. Per infliggere le multe previste dalla norma (20mila per l'esercente, tra 50 e 100mila euro per chi gestisce la piattaforma, tra 50 e 500mila se il gioco coincide con attività che ricadono nella riserva statale), si deve presumere - fino a prova contraria - che il proprietario sia colui il quale ha installato l'apparecchiatura telematica. Al titolare della piattaforma si giungerà invece attraverso "l'esame della documentazione delle manifestazioni a premio" rinvenute nel locale ispezionato.  Pochi giorni fa, una sentenza della terza Sezione penale della Corte di Cassazione aveva confermato il sequestro di apparecchi elettronici non autorizzati collegati a siti di gioco privi di concessione. Il ricorso, presentato da un esercente di Bari, era stato rigettato poiché gli accertamenti del Tribunale pugliese sono risultati corretti: "In particolare - si legge nella sentenza - il Tribunale ha rilevato che: i due apparecchi elettronici sottoposti a vincolo sono costituiti da elaboratore elettronico dotato di monitor che, con tecnologia touchscreen, permette all'utente di interfacciarsi alla rete internet cui la macchina è collegata; l'accesso alle funzionalità di gioco avviene a pagamento previo collegamento dell'apparecchio al sito". Né il sito internet, né il proprietario delle macchine "sono risultati forniti di autorizzazione per la raccolta del gioco da remoto rilasciata  dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; gli apparecchi, inoltre, dotati di lettore  di banconote e di slot per l'inserimento di denaro, consentono la raccolta di gioco distanza mediante collegamento a Internet in assenza della rete Aams". NT/Agipro

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