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Attualità e Politica

15/12/2021 | 11:50

Fondo gioco patologico, Corte dei Conti: tra 2016 e 2020 più di 140 milioni per le Regioni, ma incertezze e pandemia ritardano le risorse

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Fondo gioco patologico Corte dei Conti: tra 2016 e 2020 più di 140 milioni per le Regioni ma incertezze e pandemia ritardano le risorse

ROMA - Dati incerti sul numero di giocatori patologici, difficoltà nell'erogazione delle risorse di prevenzione e cura, scarsa partecipazione delle amministrazioni centrali. Il bilancio della Corte dei Conti sul Fondi per il gioco d'azzardo patologico rileva più di un punto critico a quasi cinque anni dalla legge di stabilità 2016 che ha istituito il tesoretto da 50 milioni di euro annui destinati alle Regioni per il contrasto alla ludopatia. La relazione sullo stato di attuazione della norma - che Agipronews ha potuto visionare - evidenzia problematiche sin dall'istituzione del Fondo, a partire dal criterio utilizzato per la divisione delle risorse. Inizialmente pensato sul numero di giocatori patologici censiti dai Servizi per le Dipendenze, il metodo si è poi basato sul dato relativo alla popolazione residente. «Allo stato attuale - scrive la Corte - non si ha un quadro reale di quanti malati siano in cura presso le strutture ambulatoriali, quanti presso le strutture residenziali, quanti presso le strutture semiresidenziali». Difficoltà sono poi emerse «anche in merito alla procedura di valutazione dei Piani regionali di contrasto alla ludopatia» da parte dell'Osservatorio sul gioco patologico del Ministero della Salute; nodo poi risolto solo dopo una decisione del Tar, che ha portato all'erogazione delle prime risorse «a distanza di 1 anno e 7 mesi dal decreto di ripartizione». In totale, per il periodo 2016-2020, alle regioni sono stati assegnati 143,5 milioni di euro «principalmente in conto residui», ma solo nel 2020 «si è proceduto, al fine della erogazione dei fondi per l’anno 2018, alla valutazione e alle approvazioni delle programmazioni regionali 2018-2019». Uno slittamento in questo caso causato dalla ricostituzione nel 2019 dell'Osservatorio sul gioco patologico, tenuto a rilasciare i pareri sulle programmazioni regionali. Le difficoltà causate dalla pandemia hanno poi ulteriormente ritardato l'erogazione dei fondi: come rileva la Corte, solo per il Friuli è stato possibile erogare la quota 2019 (circa un milione), visto che è stata l’unica regione «in grado di anticipare il finanziamento atteso e di sviluppare parte delle attività previste». Nella maggior parte dei casi le risorse fin qui distribuite sono state utilizzate per ricerche sui dati di contesto regionale, per campagne di comunicazione e attività di natura informativa, soprattutto nelle scuole. In questo senso è però mancato l'apporto del Ministero della salute e dell'istruzione: «Sarebbe stato importante che le due amministrazioni centrali si fossero fatte patrocinatrici di pari iniziative nell’ambito delle scuole medie superiori e degli istituti universitari», continua la Corte. Iniziative di questo tipo «sarebbero forse percepite come un segnale di reale coinvolgimento e partecipazione istituzionale».
LL/Agipro

Fondo gioco patologico, Corte dei Conti: necessaria piattaforma unitaria per il monitoraggio dei risultati

 

Foto credits Brian Turner CC BY 2.0

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