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Attualità e Politica

04/12/2018 | 09:38

Scommesse, Garrisi (Ceo Stanleybet): “Imposta unica, a Bari la prima sospensione dopo rinvio alla Corte Ue”

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Garrisi Stanleybet

ROMA - Stanleybet ha un canale di comunicazione aperto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Non solo: nel 2013, l’accordo fiscale con l’amministrazione – che avrebbe garantito l’accesso al mercato per il bookmaker - saltò in extremis a causa di un evento imprevisto. A rivelarlo, in questa intervista ad Agipronews, è il Ceo della compagnia anglo-maltese, Giovanni Garrisi. Che anticipa anche la prima sospensione di un processo tributario – deciso dalla Commissione provinciale di Bari – a pochi giorni dal rinvio della questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea. La materia è sempre quella degli accertamenti per l’imposta unica scommesse a carico dei titolari delle agenzie Stanleybet.

Partiamo dall’evento più recente: quale sarà l’effetto pratico del rinvio alla Corte Ue degli atti relativi ad un accertamento per l’imposta unica?

La Corte si esprimerà tra circa 18 mesi. È facile prevedere che, su richiesta della difesa, i procedimenti pendenti verranno sospesi in attesa delle superiori decisioni che saranno prese a Lussemburgo. Sospensione che è stata già proposta nelle due uniche udienze svoltesi dopo il deposito del rinvio alla Corte di Giustizia. Per una delle due abbiamo già la decisione del Giudice: la CTP (Commissione Tributaria Provinciale) di Bari ha accolto venerdì scorso la richiesta e disposto la sospensione del procedimento fino alla decisione della Corte Europea. Che grande risparmio di costi per noi e per lo Stato se ADM seguisse la stessa impostazione: perché, allora, le migliaia di udienze che ci attendono nei prossimi 18 mesi potrebbero essere sospese in accordo tra le parti e senza la loro effettiva presenza.

Perché sull’imposta unica delle scommesse – almeno per il momento – non sembra proprio possibile ripetere l’accordo che Stanley ha già stipulato lo scorso anno con l’Agenzia delle Entrate?

Perché il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate riguardava una tassa, mentre le richieste di ADM, sulla base della legge di stabilità 2011, riguardano una sanzione, dissimulata da tassa. La trattativa con l’Agenzia delle Entrate ha avuto successo per la straordinaria buona volontà di entrambi le parti di arrivare ad una soluzione. Anche con ADM potrebbe avvenire lo stesso, ma sul piano tecnico la questione è complessa e occorrerebbe sedersi ad un tavolo tecnico per studiarla. Saggezza consiglierebbe a tutti, sia noi che ADM, di trovare una soluzione che anticipi il giudizio della Corte di Giustizia.

Abbiamo letto alcune dichiarazioni in cui lei invita – con una certa durezza - le Autorità italiane a equiparare Stanley agli operatori italiani, anche dal punto di vista fiscale e operativo. Il conflitto dunque si inasprirà ancora?

Il conflitto è già fin troppo aspro e non c’è motivo che si inasprisca ulteriormente. Le dichiarazioni a cui lei si riferisce erano espressione di un dispiacere, non di durezza. Per questo ho sentito il dovere di rettificarle. Il mio intendimento è di risolvere i problemi, non di inasprirli. Detto questo, è pero chiaro che se siamo attaccati e danneggiati, abbiamo il dovere e il diritto all’azione. Si tratta dell’esercizio di diritti fondamentali, anche di rango costituzionale, come confermato in diversi procedimenti per minacce, tutti infondati e archiviati, che erano stati proposti contro di noi.

 

“Nel 2013 vicinissimi ad un accordo fiscale con Adm, carteggio in corso con i Monopoli di Stato”

 

Cosa impedisce davvero l’ingresso di Stanley nel sistema? Il contenzioso con l’Italia sembra infinito: la prossima sentenza della Corte UE (il 19 dicembre sul Lotto) sarà la nona sul settore giochi italiano.

Io credo che ci sia stata una mancanza di volontà di capire appieno il fenomeno Stanley. Credo che grande responsabilità abbiano avuto, con la loro capacità di influenza, i grandi concessionari, che non hanno visto di buon occhio l’arrivo di un concorrente, inglese, così importante. Oggi credo però che quelle influenze si siano attenuate, e che Stanley, nell’immaginario collettivo, sia riconosciuta anche per aver svolto un ruolo positivo in favore dell’industria. ADM ha più volte modernizzato e arricchito il sistema con nuove modalità di gioco e opportunità che proprio Stanley aveva per prima introdotto in Italia, come ad esempio il virtual, oggi giustamente patrimonio di tutti.

Nei primi mesi del 2013 ho incontrato più volte il dott. Magistro, all’epoca Direttore di AAMS, e i suoi collaboratori. E devo dire che era stato raggiunto un accordo di massima, che avrebbe dovuto avere esecuzione fin dal mese di settembre del 2013. Ma poi, durante l’estate, la Guardia di Finanza si è scatenata con centinaia di sequestri e procedimenti contro i nostri CTD. Tutti infondati, come poi la Magistratura ha statuito, ma è chiaro che in queste condizioni nessun accordo può reggere. Devo però dire che ho poi capito, successivamente, che ADM non aveva avuto alcun ruolo in quelle chiusure, e quindi mi auguro che il discorso si possa riprendere.

È vero che avete chiesto ufficialmente al MEF e ad ADM di essere collegati a Sogei e assoggettati alle regole in vigore nel mercato regolato? Può sintetizzare i contenuti dello scambio di comunicazioni tra la compagnia e le Autorità?

Sì, fin dal 30 giugno 2016 avevamo scritto ad ADM chiedendo che, in occasione del rinnovo di tutto il sistema concessorio, ci fossero fornite le istruzioni per iniziare a pagare l’Imposta Unica, nella stessa misura dei concessionari. Nella stessa missiva confermavamo anche la nostra piena disponibilità a collegarci al totalizzatore nazionale, a prestare la garanzia prevista e ad assoggettarci agli oneri concessori, sia amministrativi che economici (ad es. il canone di concessione). Per 2 anni, malgrado vari solleciti, non è arrivata risposta alcuna. Nella riunione del Board Stanley tenuta il 10 luglio 2018 è stato deciso di reiterare la richiesta ad ADM come se fosse una nuova richiesta ma, questa volta, di informarne anche il Ministero dell’Economia. Il 16 ottobre trasmettevamo un sollecito ad ADM, mettendo sempre in copia il Ministero dell’Economia. Il Ministero rispondeva ancora una volta immediatamente, ma questa volta si rivolgeva anche direttamente ad ADM e la invitava a risponderci. Finalmente, lo scorso 26 novembre, il Direttore Centrale ADM ci ha risposto. La valutazione della risposta e dei passi successivi è già nell’agenda della prossima riunione dei direttori Stanley (Board) che si terrà a Liverpool la settimana prossima 7 dicembre 2018. Il contenuto della risposta ADM è confidenziale. Ma io sono positivo: il colloquio che si era interrotto potrebbe ora ricominciare.

La compagnia è stata presente a diverse fiere internazionali del gaming: su quali mercati puntate nei prossimi mesi?

Il Sud America innanzitutto, per il quale stiamo cercando partner locali di buon livello. Ma guardiamo con attenzione anche ai mercati scandinavi, in cui siamo già presenti in Danimarca e dove abbiamo partecipato al processo di consultazione promosso dal Governo svedese. Stiamo valutando anche alcune proposte riguardanti un importante mercato asiatico.

NT/Agipro

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