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Attualità e Politica

13/10/2022 | 13:05

Giochi, As.tro: "No all'assimilazione del gioco legale a quello illegale, senza distinzione si lascia spazio alla criminalità"

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Giochi As.tro: No all'assimilazione del gioco legale a quello illegale senza distinzione si lascia spazio alla criminalità

ROMA - No all'assimilazione del gioco legale a quello illegale, così come a dati distorti sulla spesa per il gioco. Queste le precisazioni inviate da As.tro al quotidiano "Secolo XIX", dopo l'articolo dell'11 ottobre intitolato "Malati di gioco in crescita - Quadruplicati in Liguria". Nella lettera firmata dal responsabile per la Regione Liguria, Massimo della Seta, As.tro sottolinea «un'impropria assimilazione del gioco legale a quello illegale», e che tale accostamento risulta «gravemente lesivo di un'intera categoria imprenditoriale che opera nella legalità». L'associazione contesta inoltre i presunti dati sulla spesa media pro capite per il gioco, che a Genova - secondo l'articolo - sarebbe di 1.330 euro all'anno. In realtà, spiega As.tro, dai dati dell'Agenzia Dogane e Monopoli emerge che nel 2019 (l'ultima stima disponibile) la spesa pro capite è stata di 318 euro, mentre la cifra valutata dagli esperti citati nell'articolo comprende sia la rete legale che quella illegale. Per l'associazione risulta quindi importante distinguere le diverse offerte, evitando di penalizzare quella legale su cui potrebbero pesare interventi normativi come il distanziometro. «Come infatti si osserva nelle regioni in cui tali interventi sono stati attuati - conclude la lettera - gli stessi stanno avendo come unico effetto quello di espellere dal territorio l'offerta di gioco legale, così spalancando le porte a quella illegale e alla criminalità organizzata».
RED/Agipro

 

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