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Attualità e Politica

07/04/2022 | 17:37

Giochi a Trento, Failoni (ass. Commercio): "È fondamentale tutelare l'occupazione, al lavoro per modificare la legge provinciale su distanze e luoghi sensibili"

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ROMA - «È importante riuscire a far capire quali sono le opportunità di lavoro e di occupazione» che offre il settore giochi, che «rappresenta una parte fondamentale del tessuto economico-sociale» del territorio: stiamo lavorando per presentare, nei prossimi mesi, una sintesi delle cose che pensiamo vadano assolutamente cambiate della legge provinciale del 2015», come «le distanze e l’identificazione dei luoghi sensibili», in attesa del riordino nazionale delle norme sui giochi del Governo che «dovrebbe arrivare a breve». Lo ha detto Roberto Failoni, assessore al Commercio della Provincia Autonoma di Trento, durante #LottomaticaTalks, il primo incontro sul tema della responsabilità e della tutela dei consumatori, in corso nella sede della Camera di Commercio di Trento. Al di là degli importanti introiti che «il gioco assicura al nostro territorio», il settore imprenditoriale del gioco «ha un'importanza fondamentale a livello occupazionale», ha aggiunto Giovanni Bort, Presidente di Confcommercio Trentino. Alle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria e del recente conflitto ucraino, si aggiungerà anche «la legge regionale sul gioco che prevede un distanziometro di 300 metri e che entrerà in vigore 15 agosto di quest’anno», costringendo alla chiusura «molte attività di gioco: in questo momento tutto possiamo permetterci, tranne che il necessario tentativo di salvaguardare imprese sane e correttamente gestite. Non può essere trattato come secondario il rischio della perdita di posti di lavoro», ha sottolineato Bort, spiegando anche che «l’eventuale vuoto che sarebbe lasciato da un’attività legalmente regolata verrà riempito da una serie di attività che di legale avranno ben poco», alimentando «i volumi dell’illegalità».
Anche Giovanni Kessler, già Direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è tornato sul tema della sovrapposizione delle norme locali e nazionali sul settore. «Nel corso di questi anni c'è stata una concorrenza tra la politica nazionale e quelle di Regioni e Comuni» di cui hanno fatto le spese «i concessionari, che si trovano sul territorio delle condizioni diverse rispetto a quelle esistenti quando hanno comprato la concessione, e lo Stato. "Giocare" con gli orari e le distanze non è una strategia: c'è bisogno di una politica unica» e «la battaglia si fa contro il gioco illegale» e «contro la ludopatia», ha spiegato. Una conclusione a cui giunge anche il costituzionalista Alfonso Celotto: «Servono poche regole chiare: certezza e unitarietà del quadro normativo nazionale, perchè non è possibile avere 'arlecchinate' sul territorio. Serve una formazione qualificata per gli oepratori e serve sinergia tra le diverse forze dello Stato, per trovare il contemperamento dei tanti interessi», ha concluso. 
MSC/Agipro

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