Attualità e Politica
02/02/2021 | 10:41
02/02/2021 | 10:41
ROMA - Il distanziometro previsto dalla legge regionale contro la ludopatia non va applicato alle sale scommesse. È quanto ribadisce il Tar Lombardia nella sentenza che accoglie il ricorso di un esercente a cui la Questura di Bergamo aveva negato la licenza per l'apertura di una sala scommesse, sulla base del "distanziometro" di 500 metri introdotto dal regolamento comunale di Osio Sotto (BG). La norma regionale, ricorda il Tar, prevede sì una distanza minima dai luoghi sensibili, ma solo per l'installazione di apparecchi da gioco come le slot machine e le videolottery. «È dunque solo in riferimento a tale tipologia di giochi e non alle mere sale scommesse che può esercitarsi il potere limitativo assegnato dalla legge all’ente locale», scrivono i giudici. Il regolamento di Osio Sotto, inoltre, presenta un altro punto problematico, relativo all'inserimento di nuovi punti sensibili da cui è necessario rispettare la distanza minima. La legge regionale, spiega il Tar, concede la possibilità ai Comuni di ampliare l'elenco di luoghi "off limits"; in questo caso, però, il regolamento «inserisce tra i siti sensibili anche gli sportelli bancari, postali o bancomat esorbitando palesemente dalle pur ampie competenze che la legge regionale attribuisce ai comuni, non essendo evidenziato alcun profilo connesso alla sicurezza urbana, alla viabilità, o al disturbo della quiete pubblica». I due punti critici del regolamento sono quindi stati annullati. LL/Agipro
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