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Attualità e Politica

19/07/2018 | 12:24

Consiglio di Stato, gestori contro "distanziometro" in Emilia Romagna: "Impossibile gestire un'attività di gestione giochi"

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Consiglio Stato distanziometro Emilia Romagna

ROMA - La distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili, prevista dalla legge regionale dell'Emilia Romagna, rende impossibile gestire le attività di gioco lecito, come l’installazione delle slot o l’apertura di una sala. È quanto ha sostenuto l'associazione Sapar nell'udienza in Consiglio di Stato contro le modalità applicative previste dalla legge regionale sul gioco patologico del 2013. Il provvedimento approvato a giugno 2017 dalla Giunta ha reso operativo il divieto di apertura e di esercizio delle sale da gioco - ma anche la nuova installazione di slot - a una distanza inferiore di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto. «Abbiamo prodotto una perizia in cui dimostriamo come la mappatura messa in atto dai Comuni di fatto impedisce l'apertura delle sale e il funzionamento degli apparecchi», spiegano i legali dell'associazione.

Un mese fa il Tar Emilia Romagna aveva respinto la domanda cautelare presentata sempre da Sapar. «A un sommario esame - avevano scritto i giudici di primo grado - i motivi dedotti non appaiono supportati da sufficiente fumus boni iuris» anche alla luce dei «chiarimenti forniti in sede difensiva e al corretto bilanciamento di interessi effettuato dalla pubblica amministrazione». L'ordinanza del Consiglio di Stato è invece attesa nelle prossime 48 ore; già dieci giorni fa il Collegio della Quinta sezione si era espresso negativamente sulla stessa questione, bocciando l'appello cautelare sollevato quel caso da un solo gestore, contro la mappatura di Castelnovo Ne' Monti.

LL/Agipro

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