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Ultimo aggiornamento il 02/12/2025 alle ore 14:00

Attualità e Politica

02/12/2025 | 13:05

Gioco illegale, indagini del carabinieri tra Campania e Puglia: scoperto legame con i Casalesi, tre arresti e 4 milioni di euro sequestrati

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Gioco illegale indagini del carabinieri tra Campania e Puglia: scoperto legame con i Casalesi tre arresti e 4 milioni di euro sequestrati

ROMA - Dopo l’operazione dei carabinieri avviata questa mattina nelle provincie di Salerno, Napoli e Foggia, sarebbe emersa la presenza del clan dei Casalesi in particolare nella gestione del sistema di gioco online illegale. 
Come riporta Salerno Today, il Gip di Salerno ha disposto tre arresti, di cui due in carcere e uno ai domiciliari. Le tre persone sono state accusate di essere promotrici, capi e organizzatori di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati in materia di esercizio abusivo del gioco online e della raccolta di scommesse, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Per uno dei reati - ovvero per il gioco illegale online - è stata ritenuta la sussistenza di indizi che porterebbero al coinvolgimento del clan dei Casalesi (fazione Schiavone). 
Il Gip ha disposto l’applicazione di misure cautelari per altri 14 indagati (tra i quali intestatari fittizi e riciclatori) ordinando il sequestro delle società, riconducibili al capo-promotore, di autovetture di lusso, di immobili, di denaro per un ammontare pari a circa 1,5 milione di euro. Il valore stimato dell’intero sequestro è di almeno 4 milioni di euro.
L’attività investigativa ha permesso di ricostruire il meccanismo di funzionamento del sistema di gaming online denominato “Lireservice”, la cui offerta di gioco veniva resa accessibile attraverso dei computer collegati in rete ad una piattaforma gestita dagli indagati. Tali dispositivi sono stati forniti a innumerevoli esercenti di attività commerciali su tutto il territorio nazionale, creando un circuito di gioco parallelo a quello dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in grado di far confluire importanti somme di denaro all’organizzazione aggirando i controlli e in violazione dei limiti di legge relativi alle puntate e alle vincite. Il sistema, inoltre, prevedeva che i proventi illeciti venissero fatti confluire nelle casse dell’organizzazione criminale in contanti o attraverso il versamento su carte ricaricabili. Con un giro d’affari che si stima possa aver prodotto più di 25 milioni di euro. In contemporanea l’organizzazione si sarebbe dotata anche di un sistema societario per riciclare e reimpiegare ingenti dotazioni finanziare anche nel settore immobiliare.

FRP/Agipro

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