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Attualità e Politica

10/01/2022 | 13:39

Cybercrime e riciclaggio, Razzante (Univ. Bologna): “Società e piattaforme di gaming a rischio di intrusione informatica, inefficace il tetto di 1000 euro per il contante”

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ROMA - “Neanche le società e le piattaforme di gaming sono immuni dagli attacchi del cybercrime. Secondo quanto risulta – pur senza conferme ufficiali - la vulnerabilità dei sistemi di gioco online è stata messa a dura prova dall’inserimento di finti giocatori che volevano lucrare su vincite mai ottenute. L’altra minaccia che non si può escludere è il furto di identità dei giocatori, utilizzando così i dati comunicati dall’utente per l’accesso alla piattaforma a fini di riciclaggio. Anche i wallet utilizzati dai consumatori per partecipare alle sessioni di gioco sono vulnerabili agli attacchi del crimine informatico”. E’ quanto dichiara ad Agipronews Ranieri Razzante, Consigliere per la cybersecurity del sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulé. Secondo l’esperto, “il muro dell’attenzione va innalzato. La funzione della normativa adottata dall’Italia per contrastare il crimine informatico è tutelare tutte le imprese, come sta già facendo la nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn). Alle imprese raccomando di adeguare i sistemi di sicurezza informatica, focalizzandosi non solo su Gdpr e privacy – per le quali diverse misure sono state già adottate – ma anche sulla protezione delle utenze e sull’accesso ai siti”. Commentando l’entrata in vigore dal primo gennaio del nuovo tetto (ora ridotto a 1000 euro) di utilizzo del contante, Razzante – che è docente di legislazione antiriciclaggio all’Università di Bologna – sottolinea che non avrà “alcun impatto effettivo, se non la riduzione del pagamento vincite a persone che se le sono guadagnate”.  Il tetto non è utile – secondo i dati disponibili – al contenimento di evasione e riciclaggio, conclude: “Al contrario: la pratica è più facile con micro giocate e frazionamenti. La realtà è che nel settore giochi, il riciclaggio è ben contenuto: non si fa con il contante se non nei punti vendita nei quali i gestori però dovrebbero essere complici, e ciò non può ovviamente mai presumersi in assoluto. Le regole imposte dai concessionari sono molto rigide, non è con il ribasso del tetto del cash che possiamo vincere la battaglia”.

NT/Agipro

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