Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 24/04/2024 alle ore 20:32

Ippica & equitazione

24/05/2022 | 12:10

Di Paola (pres. Fise): "L’ippica ha bisogno di professionalità, aperti a qualunque soluzione che faccia vincere il cavallo"

facebook twitter pinterest
Di Paola (pres. Fise): L’ippica ha bisogno di professionalità aperti a qualunque soluzione che faccia vincere il cavallo

ROMA - «L’ippica ha bisogno di professionalità specifiche e di un perimetro chiaro». Lo ha detto il presidente della Fise, Marco Di Paola, all’emittente radiofonica New Sound Level fm90 in occasione di un convegno all’Università LUMSA. L’ippica ha avuto un'evoluzione «che l’ha fatta passare da ex ente di riferimento specialistico al Ministero dell’Agricoltura», perdendo «qualità nella gestione. Con il precedente Governo, c’è stato un progetto di trasferimento di competenze dell’ippica alla Fise, attraverso un percorso normativo e una trasformazione della stessa federazione in un soggetto differente, progetto che si è fermato con la caduta del precedente Governo. L’attuale dirigenza politica sta seguendo un’altra strada, quella di fare una direzione generale dedicata: va benissimo, collaboriamo con qualunque soluzione che faccia vincere il cavallo, perché l’interesse è quello di far crescere la passione per questo formidabile compagno di sport», ha spiegato.
La cosa fondamentale, per Di Paola, è il ruolo del cavallo, il vero grande protagonista del mondo equestre. «Il cavallo è uguale per tutti, ha sempre quattro zampe, una testa e una coda per tutte le discipline. Giriamo tutti intorno al cavallo, che è la nostra passione: oltre a essere un atleta formidabile, è anche un oggetto del desiderio perché per tanti ragazzi giovani è un compagno di giochi, un compagno di tempo libero e, per quelli meno fortunati, è anche un co-terapeuta. Sta diventando un animale sempre più vicino all’uomo in termini di tempo libero e non solo per lavoro o trasporto». Come federazione, «abbiamo la fortuna di avere 180mila tesserati di cui 110mila sono ragazzini che riescono, attraverso la condivisione del pony, a fare sport equestri a pezzi contenuti perché condividendo il pony si condivide anche il costo e a quel livello lo sport diventa accessibile», ha concluso.

RED/Agipro

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password