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Ippica & equitazione

13/07/2020 | 09:55

Ippica, Capannelle: Tuscan Gaze vince la 137esima edizione del Derby Italiano di galoppo

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Ippica Capannelle Tuscan Gaze Derby Italiano galoppo

ROMA - È stato un testa a testa emozionante fino al traguardo a decidere la 137esima edizione del Derby Italiano di galoppo Università Campus Bio-Medico di Roma: a spuntarla è stato Tuscan Gaze, con in sella Carlo Fiocchi, davanti a King’s Caper, montato da Lanfranco Frankie Dettori. Organizzato da Hippogroup Roma Capannelle, Il Derby Day è ormai un appuntamento storico per il mondo dei cavalli. 10 corse, la prima partita alle ore 16.00, con un momento clou alle ore 20.00: il 137° Derby Italiano di galoppo, quest’anno sponsorizzato dall'Università Campus Bio-Medico di Roma. Due minuti e mezzo di gioie, speranze, attese, passione e sogni, per celebrare la vittoria del miglior cavallo purosangue di tre anni. Una corsa epica che da sempre rappresenta il sogno, il desiderio, il fiore all'occhiello di ogni operatore del settore, la corsa di Ortello, di Donatello, di Nearco, di Botticelli, tutti fuoriclasse del galoppo mondiale. Senza dimenticare però le altre prestigiose corse di giornata: il Premio Presidente della Repubblica LP Roma Boutique Legale & Professionale, il Premio Carlo D'Alessio e il Premio Tudini.
Ormai da anni casa Botti ci costringe, bontà loro, ad aggiornare i marcatori di tendenza della corsa innominabile, i quali registrano ben sette vincitori sellati degli ultimi nove, sei su sette, quattro volte hanno piazzato i primi tre, due volte l'accoppiata (tre volte l'accoppiata anche di colori), tre volte sono andati vicino a vincerlo con una femmina – seconda Sound of Freedom, terze Flower Party e Call Me Love -, cruccio che non dà pace a Felice Villa comunque a segno già quattro volte in tredici edizioni. Tiene botta la Grizzetti & co. con tre successi, pronti con Cima Emergency (e M. Gerald Mossé) a tentare di emulare Worthadd, ultimo a centrare entrambe le classiche, l'unico da quando si corre sui selettivi 2200 della pista grande. Tra le fruste lo spauracchio è Cristian Demuro, a caccia della quarta a seguire (le cinque di Regoli, dal 1919 al '23, appartengono a un'altra epoca), e già con quattro sigilli e un posto d'onore negli ultimi cinque anni; due firme ciascuno per Dario Vargiu e Fabio Branca.
RED/Agipro

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