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Ippica & equitazione

27/05/2019 | 08:50

Ippica: all’Ippodromo SNAI San Siro il Mario Incisa ad Elisa Again, il Nogara a Greach e la Coppa d’Oro a Mixology

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Ippica Ippodromo SNAI San Siro

ROMA - – Ultima domenica di corse del mese di maggio all’Ippodromo Snai San Siro che ha visto un programma molto ricco e davvero interessante ed emozionante. Con tre Listed come piatto forte. Precedenza alle due prove riservate alle femmine, che erano anche quelle piu’ affascinanti. La vittoria straripante nel Premio Zanoletti era di quelle che fanno sognare, ma oggi Elisa Again ha gettato ancora benzina sul fuoco dell’entusiasmo siglando alla grande il Premio Mario Incisa, la Listed sui 2000 metri per femmine di 3 anni. Tenuta in gruppo da Andrea Mezzatesta, la figlia di Champs Elysees si e’ presentata al largo di tutti in retta, e’ passata ai 400 finali e ha saputo ribattere colpo su colpo al duro attacco portatole da Lamaire. Un plauso alla cavalla che si è dimostrata una vera “guerriera” e a tutto il team (il suo fantino sempre piu’ bravo e determinato, ma naturalmente anche la famiglia Biondi e il proprietario Luigi Roveda), capace di centrare un altro bersaglio di prestigio dopo la vittoria di Assiro nel D’Alessio Gr. 3. Lamaire ha filato in retta la vincitrice provando l’agguato ma si e’ scontrata con la fiera reazione della rivale: alla fine solo mezza lunghezza ha separato le due e quindi anche la dormelliana, sfortunatissima nel Regina Elena, ha risposto presente all’appello. Must Be Late ha corso all’attesa finendo in crescendo al terzo posto, chiaramente davanti a Miss Moon e a Verde e Rosa, quest’ultima invece un po’ mancata all’epilogo. Nel Premio Nogara, la Listed per femmine di 3 anni sui 1400 metri in pista dritta, Greach e’ tornata sullo standard sul quale si era fatta ammirare nel vittorioso rientro nel Premio Cesare degli Occhi e che, anche a causa dello svolgimento convulso, non aveva saputo ripetere nel Regina Elena. Forse proprio sui 1400 metri in dirittura la cavalla del team Dettori puo’ trovare l’habitat ideale dove piazzare il suo terrificante cambio di marcia: questa e’ la sua arma migliore, e oggi Mario Sanna (in stato di grazia, due centri in Listed nel pomeriggio) l’ha saputa sfruttare a dovere prendendo come punto di riferimento la favorita Exceed Loose: in terza posizione lungo lo steccato, la Blueberry si e’ portata in prima linea ai 400 finali provando l’allungo risolutore, ma dalla sua scia e’ scattata velenosissima la portacolori Di Gianluca di Castelnuovo che non le ha concesso scampo nei 100 finali. Strepitoso anche il secondo posto di Dehara, finita fortissimo a privare la favorita anche del secondo posto, e con qualche recriminazione per un avvio non brillante che l’ha costretta a partire dalle retrovie. Nikisophia e Pabble Beach sono calate dopo aver animato la corsa sino ai 400 finali: Crisaff’s Queen e’ filtrata bene lungo lo steccato chiudendo al quarto posto. La prima delle tre Listed del pomeriggio e’ stata la Coppa D’Oro, esame (inedito per tutti) sui 3000 metri in cui il risultato della Corsa dell’Arno sembrava dettare la linea per il pronostico indicando in Frutireu il cavallo da battere. La distanza pero’ ha rimescolato le carte e cosi’ Mixology e Natoire, che a Firenze erano terminati terzo e quarto, hanno occupato i primi due posti del podio. Mixology e’ uno di quei cavalli da corsa che fanno la felicita’ di ogni proprietario, e a 6 anni l’allievo di Riccardo Pinzauti non finisce di stupire: con Mario Sanna in sella, ha seguito sornione a centro gruppo avvicinandosi a fari spenti in retta per poi piazzare la stoccata vincente nel finale, regolando il dormelliano Natoire che era passato ai 400 finali, mentre Frutireu sul passo e’ tornato al terzo posto davanti a Blu Navy Seal, che era stato il battistrada iniziale.
Gira e rigira, il turno di Guzman e’ finalmente arrivato nel Premio Colnago, l’handicap sui 1700 metri in pista grande per cavalli di 4 anni e oltre: reduce da belle performance, il cavallo allenato da Devis Grilli e montato da Silvano Mulas dopo aver seguito a ridosso delle prime posizioni ha preso posizione in retta e ha piazzato lo “sparo” risolutore ai 300 finali, volando via i rivali con un solo parziale e allungando netto: Guzman ha vinto bene, potrebbe avere ancora un colpo in canna in serbo per le prossime uscite. In netta ripresa Mister Buzzword, avanzato in retta tra i cavalli, pure con qualche problema di “traffico”, e poi finito forte in testa a testa con Ragstone Sand precedendo di misura il rivale per il secondo posto. Zampa di Velluto non ha trovato troppo spazio in retta ma non e’ sembrata particolarmente incisiva. Un doppio nel pomeriggio, oltre a Mario Sanna, lo ha firmato anche Andrea Mezzatesta, che dopo il successo di Elisa Again si e’ imposto anche con Smigavaz nel Premio Po, l’handicap sui 1400 metri in pista dritta valido come II Tris. Presentata di nuovo al top da Cristiana Signorelli dopo la prova di rientro, la figlia di Frozen Power e’ stata lanciata dal jockey romano lungo lo steccato ai 400 finali trovando un varco interno e da li’ e’ passata per travolgere Venere di Milo, che intanto aveva superato il battistrada Cashmere Guest: quest’ultimo e’ rimasto al terzo posto su Yakima. Secondo a sorpresa all’ultima uscita, Vami’s Dream ha colpito duro nella terza eliminatoria del circuito sponsorizzato da NBF Lanes e riservato ai velocisti. Il cavallo di Serena Bonfanti montato da Dario Di Tocco ha trovato schema perfetto, con Chill Gioffry e Stardestelle che hanno dato vita ad una frazione violenta: Chill Gioffry si e’ liberato della rivale ai 200 finali, ma a quel punto non ha avuto le forze per parare l’affondo del portacolori della scuderia Il Labirinto, che lungo lo steccato e’ passato di slancio nei 100 finali. In progresso ha corso Fireion, sempre sui primi e ancora in grado di arginare per il terzo posto Stealth Mode. A chiudere il pomeriggio all’Ippodromo Snai San Siro il Premio Vaprio D’Adda, uno spettacolare e incertissimo handicap-Tris sui 1400 metri in pista dritta per cavalli di 3 anni reso ancora piu’ interessante dal doppio jackpot riversato sui montanti Quarte’ e Quinte’: reduce da un paio di prestazioni non troppo fortunate, in dirittura I Believe In You ha trovato l’incisivita’ che gli era finora mancata risolvendo una situazione che ai 500 finali, con il cavallo di Eugenio Goldin ultimo e con un “muro” di cavalli davanti a se’, si era fatta complicata. Ivan Rossi con grande mestiere e cattiveria ha infilato una serie di varchi impossibili facendosi spazio tra i cavalli e poi piegando nei 100 finali su Ardent Steps, risultato convalidato anche dopo l’intervento d’autorita’ della Giuria. Terzo posto per Arboc de L’Alguer su Thesan e su Houskhel, che era stato l’animatore della contesa.

RED/Agipro

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