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Ippica & equitazione

29/06/2020 | 08:40

Ippica, all'Ippodromo Snai La Maura Vistamar all'ultimo respiro

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Ippica Ippodromo Snai La Maura

ROMA - All’Ippodromo Snai La Maura di Milano convegno del venerdì in cui i visitatori potevano assistere alle corse (seppur con un numero limitato a mille presenze). Durante il convegno è stato osservato un minuto di silenzio per Mario Rivara, scomparso nella notte del 24 a 76 anni. In pista la prova di cartello è stato il Premio El Piu’ Light, maratona sui 2700 metri per soggetti di cat. C/D/E/F con i gentlemen proprietari in cabina di regia: Alessandro Manfredi e il suo Solista D’Esi, ottenuto il via libera da Rambo di Cesato, hanno potuto impostare a piacimento il ritmo completando il miglio in 2.03. Naturalmente il ritmo è cambiato nell’ultimo giro, con il battistrada che si è progressivamente staccato dai rivali ed è entrato in retta in netto vantaggio: a quel punto però Solista ha appesantito l’azione, gli hanno rosicchiato metro su metro Tyl Etoile e soprattutto Vistamar ed è stata proprio quest’ultima, con Vittorio Bosia, a beffare il battistrada svettando a media di 1.16.1 sui 2740 metri. Vittoria brillante per l’allieva di Andrea Guzzinati e per il suo preciso interprete, sconfitta “drammatica” per Solista, di quelle da non dormirci la notte. Tyl Etoile ha chiuso terza a ridosso, gli altri non sono riusciti a intervenire. Oltre a Vistamar, Andrea Guzzinati ha presentato altri due vincitori nel pomeriggio, guidandoli personalmente, e ha poi fatto tris da driver improvvisando nella prova di chiusura Ulyan Vik. Il primo successo è arrivato con Birbone Ross nel Premio Balanced Image: il tre anni del signor Francesco Rosselli ha anticipato nella fase iniziale Biscuit del Nord ed è sfilato in breve sull’accondiscendente Hey Jude, ha gestito liberamente il ritmo e poi ha allungato sicuro nel finale per imporsi a media di 1.15.9. Boato Tor, infastidito da Biscuit del Nord in errore sull’ultima curva, ha chiuso secondo su Bond Kronos, finito forte a centro pista a “pizzicare” per il terzo Hey Jude. Pronto bis del driver e allenatore torinese nel Premio Keystone Luanne, la prova per cavalli di 4 anni con partenza tra i nastri, dove All About Bi ha provato la fuga per la vittoria: dopo un km in 1.13.2, il cavallo guidato da Roberto Andreghetti sembrava ancora saldo al comando al termine dell’ultima curva quando improvvisamente è sbottato di galoppo. L’appostata Anguria Jet si è ritrovata in vantaggio ma nella volata finale è stata sopravanzata di misura ma chiaramente da Achille Ross, emerso a media di 1.14.1. Vita dura per i due penalizzati Amarcord (rimasto terzo a distacco) e Ateeco degli Dei. In chiusura è arrivato il centro in veste di catch-driver con Ulyan Vik: percorso di testa dell’allievo di Andrea Sarzetto, non brillantissimo nel finale ma ancora sicuro davanti a Topkapi a media di 1.14, con Ultimo Three terzo su Tresor Zs: Tamboss invece è calato dopo aver provato la risalita all’esterno. La pista tirata a lucido e le condizioni climatiche ideali hanno propiziato una serie di prestazioni cronometriche di rilievo. La maggiore velocità del pomeriggio l’ha fatta registrare Velina Vald: seppure agevolata dallo schema tirato (con Top Gun America che spendeva per sfondare ed era poi costretto a reggere l’attacco di Vamos Op sul penultimo rettilineo), la cavalla di Pippo Gubellini e Harri Rantanen ha confermato condizione al top emergendo nel finale al record di 1.11.3 (precedente personale di 1.12.1). Sorprendente seconda Uma D’Asti su Top Gun America, calato nei 400 finali.Due vittorie e un secondo posto in tre corse sono il biglietto da visita di Bea Top: cavalla interessante, la puledra di Walter Zanetti, che dopo l’assunto bolognese ha brillantemente replicato sulla pista di Milano facendo registrare anche una bella velocità. Andrea Farolfi ha infatti pigiato sull’acceleratore sin dal via (600 iniziali in 42, km in 1.13) e la figlia di Maharajah ha preso margine nel mezzo giro finale e ha chiuso netta al record di 1.13.9. Beatrice Joy è stata l’unica a tenere il contatto con la battistrada almeno sino ai 500 finali quando ha saggiamente mollato la presa per badare al secondo: al terzo ha concluso Bellatrix Club su Badgirl Fi. Bis immediato per Andrea Farolfi, stavolta in sulky ad un allievo di Mauro Baroncini, Bacigalupo Font, nel Premio Mirror Grif, sui 2250 metri: il portacolori di Gustavo Matarazzo si è reso protagonista di una prestazione sontuosa, risalendo gradualmente all’esterno e poi sparando una bordata micidiale sul penultimo rettilineo sulla quale il battistrada Boateng Jet ha avuto poco o nulla da opporre. Bacigalupo Font è così passato e ha allungato sicuro verso il traguardo, tagliato a media di 1.14.9 sui 2250 metri, niente male davvero. Bellamente ha seguito nella risalita esterna il vincitore tenendone la scia sinché ha potuto e poi chiudendo netto al secondo posto su Bolt Prav, venuto a rimontare per il terzo Babymon. Notevole, anche in relazione alla categoria, è stato l’acuto realizzato da Antony Maty nel Premio Donerail, la prova sui 1650 metri pre cavalli di 4 anni: con in sediolo Giuseppe Lombardo jr, l’allievo di Lucio Colletti ha contenuto nella fase iniziale Authority Wise sfilando in breve su Alter Ego Club, ha completato metà gara veloce in 58.5 ma ha fatto ancora meglio negli 800 finali, volati in 57.3, vincendo al record di 1.12.1 naturalmente ben avanti al resto dei rivali. L’appostato Alter Ego Club ha seguito a distanza il coetaneo mantenendo il secondo posto, mentre Axel EK ha salvato il terzo posto da Anzon. Soggetto in grande ascesa, Zandroz: lo ha confermato nel Premio Correr By Pass, dove il figlio di Varenne e Laetitia ha centrato la quinta vittoria nelle ultime sei uscite, la seconda dalla fine del lockdown: Flavio Martinelli, anche oggi partner dell’allievo di Giorgio Carini, ha lasciato che Zigolo Vgl graduasse a piacimento (primo km addirittura in 1.20.8), muovendo solo a 800 metri dal traguardo: in poche battute ha raggiunto il battistrada impegnandolo e ed è passato netto in retta, a media di 1.15.6. A Zigolo Vgl non è bastata la “melina” per salvarsi dall’attacco del rivale, e pure con qualche fatica l’allievo di Lorenzo Baldi ha difeso il secondo posto da Zabedeo. Zagor Roc non ha anticipato Zandroz sul penultimo rettilineo, evidentemente per sfruttarne la scia ma ai 500 finali si è gettato di galoppo e la sua corsa è finita lì.
RED/Agipro

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