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Ippica & equitazione

19/10/2020 | 08:35

Ippica, all’Ippodromo Snai San Siro Come To Run si conferma nel Premio Doncaster

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Ippica Ippodromo Snai San Siro Premio Doncaster

ROMA - All’Ippodromo Snai San Siro di Milano convegno “ordinario” anche se impreziosito dall’apertura della mostra “100 anni di emozioni” e alla prima giornata con le visite guidate del FAI. In pista, invece, il protagonista è stato il circuito circolare teatro di tutte e sette le corse del pomeriggio. La moneta più ricca è stata rappresentata dal Premio Doncaster, una “reclamare” sui 1500 metri per la generazione più giovane. A segno al debutto in una “vendere” alle Capannelle, Come To Run concedeva prontamente il bis: dal via nelle prime posizioni, la portacolori della scuderia del Giglio Sardo con Tore Sulas in sella passava in vantaggio a inizio dirittura, reagiva bene quando Isola Borromeo e Amazing Lady provavano ad avvicinarla e nel tratto ultimo staccava le due rivali, con Isola Borromeo che arginava la compagna di training per il secondo posto: il battistrada iniziale Helmswood calava progressivamente in retta. Sorpresa a metà nel Premio Luigi Gianoli, la reclamare sui 1700 metri in pista circolare per cavalli di 3 anni e oltre con i cavalieri e le amazzoni in sediolo. Alla terza uscita della carriera, La Patte Blanche si toglieva la qualifica di maiden: con Simone Vitabile in sella, la 3 anni presentata da Bruno Grizzetti coglieva una buona partenza dalla gabbia esterna sistemandosi subito nelle prime posizioni in scia a Nap Time, attaccava e sopravanzava a metà retta il rivale (passato a traguardo lontano su Like Nowhere Else) e non si faceva avvicinare. In graduale recupero da fondo gruppo, l’atteso Alshalaal chiudeva al terzo posto. Spettacolare arrivo a tre nel Premio Mendosio, l’handicap sui 2000 metri per cavalli di 3 anni e oltre: il battistrada Mati Megabyte in retta si staccava in lotta con Blumont (all’interno) e Drive Me Home, ed era proprio quest’ultima, ma solo nei 100 finali, a prevalere prendendo un leggero vantaggio e conservandolo sino in fondo mentre Blumont era secondo su Mati Megabyte. Brava Sara Spampatti in sella all’allieva di Natalino Urracci a spuntarla nella “bagarre” su due fantini esperti come Ivan Rossi e Antonio Fresu. Seguito al betting dopo la prova recente che lo aveva segnalato in progresso, High Honour ritrovava la via della vittoria nel Premio Olona, l’handicap sui 1400 metri per cavalli di tre anni e oltre: ancora in ultima posizione all’ingresso in dirittura, Dario Di Tocco con l’allievo di Davide Viola avanzava tra i cavalli cogliendo varchi preziosi, raggiungeva i duellanti No More Secrets e Accidental Love e li passava nei 100 finali. No More Secrets respingeva infine l’attacco di Accidental Love e chiudeva seconda sulla rivale: l’atteso Sharkattack, leader iniziale, calava a traguardo lontano. Il team concedeva subito il bis nel Premio Buscate, l’handicap sui 1600 metri per cavalli di 3 anni e oltre, con Gipsy Queen e con schema abbastanza similare: la portacolori del signor Andrea Franco avanzava tra i cavalli in retta, trovava un varco ai 300 finali e lanciava l’attacco a Lang Toun Lady per piegarla nei 100 finali. Grace Tango chiudeva al terzo posto a contatto, Brillante Blu perdeva qualche battuta nei 200 finali e terminava quarto.
Fondisti di 3 anni impegnati sui 2500 metri nel Premio Cistella. All’undicesima uscita, riusciva a togliersi l’etichetta di maiden Alcanto: il portacolori del signor Luigi Roveda stazionava ai lati del battistrada Sea Camelot scortandolo sin dalle battute iniziali, poi nella volata lunga in retta piazzava le battute migliori, ben sostenuto da Andrea Mezzatesta. Secret Mountain doveva adeguarsi al secondo posto davanti al battistrada Sea Camelot, calato nei metri finali. Calava anche l’atteso Giorgius uscendo dai giochi a inizio dirittura. Chiusura di programma con il Premio Assago, un combattuto handicap sui 1700 metri per cavalli di 3 anni valido come TQQ. La tattica all’estrema attesa fruttava a Good Girl e Marcello Belli una spettacolare vittoria: ancora ultima ai 400 finali, l’allieva di Daniela Salerno progrediva a larghe folate sullo steccato opposto e nell’ultimo furlong piazzava un rush travolgente acciuffando in zona traguardo un generoso Sopran Manny, sempre nel vivo della corsa. Rosetta O’Hara chiudeva quasi in linea con i primi due, Sorry Too Late terminava al quarto posto sul battistrada Lekhin. 
RED/Agipro

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