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Ippica & equitazione

02/09/2019 | 09:04

Ippica, San Siro: Dario Vargiu non si ferma ed entra nella storia

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Ippica San Siro: Dario Vargiu non si ferma ed entra nella storia

ROMA - L’Ippodromo Snai San Siro ha riaperto i suoi cancelli dando il via alla seconda parte di stagione che porterà ai grandi appuntamenti autunnali, con il Federico Tesio e il Jockey Club su tutti. Tre Listed ed un paio di rientri eccellenti reggevano il cartellone di domenica 1 settembre, si legge in una nota, su tutti quello di Mission Boy, uno dei nostri 3 anni di punta, nel Premio Marchese Ippolito Fassati di Balzola. Forte di titoli superiori ai coetanei, il portacolori della scuderia Blueberry affrontava da netto favorito la Listed sui 1800 metri in pista grande, ma l’esame-rientro nasconde sempre delle insidie soprattutto se si deve fare i conti con rivali “tosti”. E Thunderman è certamente un avversario tosto, soprattutto quando può andare in testa a cadenzare l’andatura come accaduto in questa occasione, ma ancor di più lo e’ il suo interprete Dario Vargiu, che in quanto a grinta e voglia di vincere ha davvero pochi eguali. Dopo aver “odorato” il traguardo con il successo di Trita Sass, il jockey di Oristano ha centrato la vittoria numero 3000 della carriera prendendosi lo scalpo del blasonato rivale ed entrando cosi’ nella ristretta elite dei fantini italiani piu’ vincenti di sempre, accanto a mostri sacri come Enrico Camici, Gianfranco Dettori, Paolo Caprioli e Saverio Pacifici. Tornando alla corsa, era forse da leggere tra le righe la dichiarazione pre-corsa di Stefano Botti che aveva definito ideale la distanza da “intermediate” per Thunderman: il portacolori della scuderia del Giglio Sardo lo ha confermato in pieno, allungando nei 300 finali senza cedere un metro sull’assalto finale di Mission Boy, costretto ad adeguarsi al secondo posto. Se il risultato non e’ quello delle attese, la prestazione del figlio di Paco Boy non puo’ dirsi del tutto negativa: Armageddon sull’allungo e’ calato vistosamente (perdendo anche il terzo posto da Gates of Horn) e analizzando la prestazione sotto questa luce, sono forse piu’ i meriti del vincitore che i demeriti dello sconfitto. Sir Geims e’ rimasto onorevolmente in quota in questo difficile salto di categoria. 
Accanto a quella di Dario Vargiu, un’altra impresa occupa la copertina di questa giornata. “Monumento nazionale” è una definizione non esagerata: Musa D’Oriente è una cavalla fantastica, a otto anni suonati ha ancora tanta voglia di andare, oggi siglando per il secondo anno consecutivo il Pietro Bessero, la Listed sui 1600 metri in pista grande per femmine di 3 anni e oltre, ha firmato la vittoria numero 22 della sua strepitosa carriera, la quarta a livello di Listed, dando la paga a rivali piu’ giovani e fresche. Con in sella Luca Maniezzi, la cavalla del team Gonnelli ha potuto impostare il preferito cliche’ d’avanguardia, e quando la condizione la sostiene e’ un osso durissimo da battere. In testa dal via, Musa D’Oriente si e’ prodotta nel consueto allungo a inizio dirittura, ai 300 finali ha piazzato un’ulteriore accelerazione distendendosi bene nell’ultimo furlong, accompagnata dall’ovazione del pubblico e dalle lacrime del suo proprietario Massimo Soldati. Le avversarie capeggiate da Intense Battle si sono avvicinate a metà retta, ma l’illusione e’ durata poco: nei 150 finali, l’azione migliore l’ha prodotta Party Goer svettando al secondo posto mentre Call Me Love ha regolato Intense Battle per il terzo. 
 
Due su due per Faccio Io, vincitrice in maniera più netta di quanto possa dire il distacco nel Premio Eupili – Trofeo Goffs, la Listed sui 1200 metri per femmine di 2 anni. A segno al debutto a fine giugno con Marcello Belli, oggi nelle mani di Carlo Fiocchi la portacolori della Scuderia Blueberry in allenamento a Bruno Grizzetti (che già aveva siglato con un promettente allievo l’altra prova per i giovanissimi) si e’ portata in prima linea dopo 500 metri temporeggiando ai lati di Adelinda: quando tra le due si è fatta largo Visayas, Faccio Io ha reagito allungando e mantenendo in rispetto la rivale di Sebastiano Guerrieri. Terza a contatto e’ terminata l’altra ospite Penelope Queen, poco fortunata nello svolgimento essendo stata costretta a spostare a centro pista dallo steccato per trovare lo spazio per piazzare lo spunto. Adelinda invece e’ rimasta sul passo nei 200 finali terminando al quarto posto. 
Dicevamo del feeling di Bruno Grizzetti con i puledri. Nel Premio Ancilla Ferrario, la prova per debuttanti di 2 anni impegnati sui 1200 metri in pista dritta che ha dato il là alla giornata, esordio coi fiocchi per Wootton’s Colt, puledro acquistato pagato bene dalla scuderia Genets, genealogia importante e prospetto molto promettente a vedere come si è mosso in questo esordio e il tempo fatto registrare (1.08.3). Con Marcello Belli in sella, il cavallo allenato dal trainer varesino si è subito portato in prima linea ai lati di Polar Billy, e’ passato in vantaggio a meta’ gara e ha allungato in progressione per staccarsi nettamente dai rivali, terminando 4 lunghezze tonde avanti al secondo classificato. Ifrachy e Grey On Post hanno provato a seguire le orme ai 400 finali, con la Blueberry emersa chiaramente al secondo posto mentre la cavalla di Nicolo’ Simondi ha sofferto negli ultimi 200 metri conservando comunque il terzo posto. Tra i piu’ belli di un tondino (che a detta degli addetti ai lavori era molto intrigante) c’era Solar Song, il fratellastro di Plusquemavie: il puledro di Endo Botti, gia’ nervoso dentro le gabbie, ha compromesso la sua corsa con una partenza incerta regalando diverse lunghezze in avvio: ha recuperato in breve ma e’ poi calato, andra’ rivisto. 
Ridotta a tre soli partenti l’edizione 2019 del Riccardo Zanocchio, tradizionale trial di preparazione sui 2200 metri in pista grande per soggetti che potrebbero avere nel mirino il Federico Tesio. La corsa si è risolta inevitabilmente in una sorta di lavoro pubblico per Trita Sass, al rientro dal Derby corso bene e però apparso gia’ voglioso di andare: l’allievo dei Botti con in sella Dario Vargiu ha preso netto vantaggio e lo ha conservato sino in fondo. Nice Name, stretto nella morsa dei due alleati di Stefano Botti, ha badato a conquistare il secondo posto, massimo risultato possibile: l’allievo di Gasparini non ha avuto grosse difficolta’ a raggiungere l’obiettivo superando in retta un Being Alive che ancora una volta e’ sembrato la pallida copia del cavallo ammirato in primavera nel Botticelli. 
La punta ci ha visto giusto sostenendo massicciamente Blue Sky Dream nel Premio Razza Sansalva, la maiden sui 1800 metri in pista media (valida come II Tris) per cavalli di 3 anni: reduce da un debutto meranese assolutamente promettente, l’allievo di Alduino Botti ha ripagato i suoi sostenitori con una nitida affermazione. Terzo a ridosso di Rock of Normandie e Bull Fighter, Fabio Branca ha spostato il sauro della scuderia New Age a centro pista per piazzare la progressione, passare ai 250 finali e salutare i rivali, il tutto con stile. Rock of Normandie in testa e Bull Fighter nella veste di attaccante non si sono risparmiati lungo il percorso, così Malpaga li ha “raccolti” nei 150 finali svettando al secondo posto., mentre la novità per le piste italiane Kaiser Soze è calato ai 400 finali, Thunderstorm dalla pancia del gruppo si e’ fatto avanti a centro pista emergendo al quinto posto. 
 
Non contento del traguardo storico appena raggiunto, Dario Vargiu ha portando al traguardo anche Giocoforza nel Premio Giulio Bassignana, handicap sui 1200 metri in dirittura valido come TQQ domenica: una interpretazione “di fino” in sella all’allievo della scuderia del Giglio Sardo (al secondo successo della giornata), lasciando sfilare in avanti Najmuddin per tornare nuovamente in vantaggio ai 250 finali e chiudere la partita. Secondo posto per Gordon Gekko su Cracking Art, mentre Najmuddin e Stealth Mode hanno completato l’ordine di arrivo del Quinte. Quota 3001 e “triplete” per Super Dario, poker per Alduino e Stefano Botti, ancora una volta mattatori assoluti dietro le quinte. 

Foto Dena - Snaitech       


RED/Agipro

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