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Ippica & equitazione

13/10/2021 | 08:34

Ippica, all’Ippodromo Snai La Maura si conferma Denver Gio

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Ippica all’Ippodromo Snai La Maura si conferma Denver Gio

ROMA - All’Ippodromo Snai La Maura Trotto di Milano primo appuntamento della settimana con un martedì che ha visto come clou della 49^ giornata il Premio Bar Hopping, una prova sul miglio per cavalli di 2 anni nella quale Denver Gio ha saputo onorare sul ruolo di favorito che gli era stato accordato dagli scommettitori. Autore di brillante qualifica e poi vincitore in bello stile al debutto a Torino su una pista molto pesante e per questo poco favorevole alla velocità, il figlio di Southwind Frank e Swan Wise As ha confermato di essere un prospetto interessante facendo tutto con estrema naturalezza, in questo “aiutato” dai rivali di giornata che si sono ben guardati dal provare a tastargli il polso. Con Andrea Farolfi in sediolo, Denver ha infatti sfruttato il numero per conquistare senza spesa il comando, ha scandito ritmo tranquillo e poi impreziosito la sua prestazione con un quarto finale in 28.8 con il quale non ha mai concesso speranze ai rivali. La Allaire Danish Melody ha fatto tesoro della posizione conquistata al via per chiudere alla piazza d’onore rientrando in retta a Dolly Wind che pure aveva provato a proporsi in retta dopo aver agito coperto in seconda pariglia in scia a Don Peppe: l’ospite campano, rimasto all’esterno, si è adeguato al ritmo del battistrada provando a giocarsi le carte nei 400 finali, quando però il ritmo si è fatto proibitivo: Don Peppe non è riuscito ad avvicinare il vincitore e poi in retta ha confuso l’azione. Parecchio combattuto il Premio Extra Dry, la prova sul miglio per cavalli di 5 e 6 anni che ha aperto il pomeriggio. Sull’errore iniziale del favorito Zorro Code, era Alonso a conquistare il comando rientrando a Ayron Blg: l’allievo di Erik Bondo non poteva rifiatare però per il pressing immediato di Angelina Jolie, ma i due arrivavano a corto di energie in retta e così la lotta per la vittoria vedeva protagonisti gli attendisti: dalla scia dell’attaccante scattava Avion D’Aghi, che con Carmine Piscuoglio in regia emergeva di misura, a media di 1.13.6 su Jamaica Ferro, invece sbucata all’interno ai 70 finali appena apertosi il varco. Il generoso Alonso restava terzo su Zaly Pan, poco centrata di meccanica. Nel Premio Cricket Hill il favorito Zeus Ek ci metteva 350 metri per superare Uetra Fel e installarsi al comando, ma di lì in poi la gara si metteva in discesa anche perché i rivali gli consentivano di gestire a piacimento il ritmo: dopo un km in 1.20, per il cavallo allenato e guidato da Francesco Di Stefano era una formalità condurre in porto la vittoria, a media di 1.16.3, mentre Uetra Fel sfruttava schema e posizione per chiudere seconda a qualche lunghezza davanti a Uccea Jet, prevalente sullo stanco Alcatraz Geo che nell’ultimo giro si era avventurato all’esterno senza costrutto. Magari non servirà a cancellare la delusione per aver mancato l’accesso alla finale del Derby (di cui Gocciadoro si è assunto con grande onestà le colpe), ma la vittoria ottenuta da Cash Top nel Premio Cocktail Hour serve al morale e soprattutto conferma la bontà del potenziale del figlio di Ready Cash. Oggi il primo piano del portacolori della Mary Forever era scontato, ma il driver di Noceto ha pensato bene di mettere subito in cassaforte il risultato sfilando su Cherry Top per poi trottare a media di 1.11.7, vincendo col frustino in spalla. Alle piazze hanno concluso Cherry Top e Chimera Jet, secondo le posizioni delineatesi nella fase iniziale in una corsa che naturalmente non ha avuto sussulti lungo il percorso.

Alessandro Gocciadoro ha subito concesso il bis nel Premio Armbro Proud, la prova sui 1650 metri per cavalli di cat. C/D, con un altro erede di Ready Cash, quel Zidane Grif del quale pregi e difetti sono ampiamente noti a tutti: oggi il portacolori della signora Immacolata Verrano è stato perfetto per 1400 metri, sfilando in breve al comando e andando via di gas (km in 1.11.2): in retta però sono cominciati i problemi, con la meccanica che è peggiorata sensibilmente impedendo al suo interprete di comandarlo e con l’ottima Vamorgea dei Rum che gli è piombata addosso: sul palo Zidane Grif ha salvato una testa di vantaggio a media di 1.11.3 ma tenendo col fiato sospeso i suoi sostenitori, mentre Ferry Boko è rimasto terzo su Aldoc Dr. Nel Premio Cumin, la maratonina a resa di metri per cavalli di 4 anni, il giocatissimo Bacco del Ronco sembrava aver chiuso la pratica con una giravolta volante che gli aveva permesso di sfilare al comando dal secondo nastro in meno di 50 metri: il portacolori di Fausto Barelli aveva potuto gestire a piacimento i parziali per poi allungare in progressione nell’ultimo giro, nulla insomma lasciava presagire la “debacle” che invece è arrivata, inaspettata, in retta, dove il battistrada si è afflosciato e dove a proporre le battute migliori è stato Brand Roc (Filippo Rocca in sediolo) che dopo aver mosso dalla penultima posizione e aver curvato in quarta ruota, ha letteralmente travolto tutti e tutti imponendosi nettissimo a media di 1.14.7. Barolo Roc con finale al largo di tutti ha completato il trionfo della Sant’Eusebio bruciando sul filo di lana per il secondo Badoglio Luis, in linea con il quale ha concluso Buffon Zs. Il pomeriggio con il trotto milanese si è concluso con i tre anni impegnati nel Premio Martiniwithmuscle, sui 1650 metri, dove City Lux ha conquistato il terzo successo nelle ultime quattro uscite: il cavallo di Riccardo Pezzatini ha indubbiamente approfittato della spesa iniziale cui era stato costretto Chapman Ferm per difendere il comando da Conny Sm e Commodoro Play (entrambi fallosi sulla prima curva), ma dopo aver sfondato a metà corsa senza trovare opposizione, City Lux ha messo in mostra un passo diverso dai rivali di giornata e si è isolato al nuovo personale di 1.13.3. A intervallo Caribbean Tar ha acciuffato il secondo posto sul filo di lana a spese di Cosima Ferm.

RED/Agipro

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