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Ippica & equitazione

08/06/2020 | 09:55

Ippodromo Snai Sesana, si accende Blue Light

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ippodromo snai sesana 6 giugno

MONTECATINI TERME - All’Ippodromo Snai Sesana di Montecatini Terme terzo convegno dell’anno nella giornata di sabato 6 giugno, in cui ai cavalli di 3 anni era riservata la moneta più ricca del pomeriggio, il Premio Barberino, con Byron di Poggio e Blue Light, entrambi reduci dal tentativo nel Premio Etruria, a dividersi il pronostico ma con Baltimora Trio subito a ridosso nelle valutazioni. I tre, si legge in una nota, si sono ritrovati a lottare all’ingresso in retta, ma nei 150 metri finali non sono mancati i colpi di scena. Andiamo per ordine, però: al via Byron di Poggio è rientrato a Blue Light e una volta al comando Massimo Barbini ha ridotto il ritmo (km in 1.18.3): sulla penultima curva Blue Light è tornata al largo per anticipare le mosse di Baltimora Trio, ha attaccato con maggiore insistenza il battistrada dando l’impressione di poter passare: Byron di Poggio nel tentativo di difesa si è gettato di galoppo (infastidito probabilmente dal contatto ruota a ruota con il rivale) mentre intanto Baltimora Trio aveva imboccato la preferenziale e avrebbe lottato sicuramente per la vittoria se un inciampone improvviso non lo avesse messo fuori gioco. Con i due rivali in errore, per Blue Light ed Edoardo Baldi è arrivata la vittoria, che al di là delle evenienze è apparsa meritata e probabilmente non gli sarebbe sfuggita in ogni caso, a media di 1.15.9, mentre Burrasca Op è emersa al secondo posto. Più indietro ha concluso al terzo posto Blue Dancer, che però è stata tolto dall’ordine di arrivo per aver percorso tratto di pista con la ruota sinistra all’interno dei paletti. Bigben dei Greppi si è gettato di galoppo sull’ultima curva quando era a ridosso dei primi.

Nel Premio Attestato, un’ottima partenza dal largo della fila ha permesso ad Akiko Font e Guido Gnoffo di mettere una seria ipoteca sul discorso vittoria: dopo un primo km tattico (da 1.20.3), l’allieva di Alessandro Baldi non ha avuto problemi a controllare i rivali svettando a media di 1.17.3. Ottimo secondo posto per Aurora Key la quale, rimasta all’esterno scoperta, si è adeguata al ritmo della battistrada ma è stata capace di restare in quota sino in fondo respingendo l’appostata Arles dei Greppi. Artemide Trebi’ è partita piano e ha sbagliato dopo 600 metri, Altair dalla seconda pariglia ha provato a muovere in terza ruota ma senza costrutto.
Bel rientro di Maine nel Premio Argo Ve, la prova sui 1640 metri per cavalli anziani. L’allieva di Holger Ehlert affidata a Roberto Vecchione ha mosso dalla terza posizione ad un giro dalla fine avvicinando gradualmente il battistrada Zampillo Op che pure stava imponendo ritmo allegro alla gara (km in 1.15.1): la tedesca ha completato l’aggancio sull’ultima curva e in retta è passata facile, a media di 1.14, mentre Zampillo Op ha salvato il secondo posto dal bel finale di Zenit del Ronco, con Zilli quarto a ridosso.
Falloso nella sua ultima sortita interrompendo una striscia di quattro successi consecutivi, Demon Bar ha subito ritrovato la via della vittoria nel Premio Elettrodo, la “reclamare” per cavalli anziani affidati ai gentlemen: con Graziano Reggiani in sediolo, l’allievo di Andrea Demuru è stato lesto a sistemarsi in seconda pariglia in scia a Uhuru dei Greppi che aveva trovato l’opposizione di un Turbo Capar intenzionato a correre al comando: al mezzo giro finale Demon ha mosso deciso e pur scurvando molto largo, ha presto preso il sopravvento per imporsi da dominatore, a media di 1.17. Velox Mail si è liberato sull’ultima curva terminando secondo su Turbo Capar: nella fase iniziale avevano sbagliato Ribot Zs (allo stacco) e Urbe del Ronco.
Nel Premio Almato l’atteso Aliseo Grif non ne ha voluto sapere di allinearsi. Favorito subito fuori gioco, dunque, e via libera per Aria dei Venti, il “contro” al betting: l’allieva di Gennaro Casillo ha colto un ottimo lancio dalla seconda fila sistemandosi subito seconda dietro Adelasia, la quale le ha dato una mano ulteriore facendo da perfetta lepre per eclissarsi dopo un km in 1.15.9: con Antonio Greppi in sediolo, alla portacolori della scuderia Barbalbero è bastato un solo parziale per passare al comando e allungare sicura, centrando la quarta vittoria della carriera (su nove uscite) a media di 1.15.6. Si è mosso bene nei 600 finali Alfredo Dipa, coronando la sua rimonta con un secondo posto a spese di Alvin Op.
Si è risolto con una veemente volata il Premio Camaleonte, la prova sui 1640 metri per cavalli di cat. E: a prevalere è stato un brillantissimo Vasty di Poggio, con il quale Massimo Barbini si è in parte rifatto della delusione per l’errore in retta in cui era incappato Byron di Poggio nel clou: presto in seconda pariglia in scia a Tikad, il portacolori della scuderia Mistero ha provato a forzare in terza ruota sul penultimo rettilineo puntando sul battistrada Umbral Ferm ma ha subito l’anticipo di Rainbow As, uscito “a pelo” dalla scia del leader: Vasty di Poggio ha comunque insistito e allo speed ha preso la meglio sul rivale, a media di 1.14.8, mentre un Umbral Ferm certamente non al top ha concluso al terzo posto dopo gara di testa non impossibile.
Convincente e vincente il debutto italiano di Donatello Sisu (che aveva attirato molte attenzioni al betting) nel Premio Dubrovnik, l’handicap per anziani di cat. D/F che ha concluso il pomeriggio. Lo svedese acquistato da Marco Lasi e affidato al training e alla guida di Maurizio Cheli, ha dovuto concedere strada all’arrembante Volo Rivarco Op nella fase iniziale, ma ben servito dal ritmo brillante del battistrada lo ha liquidato facilmente sul penultimo rettilineo e ha allungato sicuro, per vincere a media di 1.15 sui 2040 metri. Ronaldo Grad allo speed ha vinto la volata per il secondo posto su Volo Rivarco Op che ha salvato il terzo posto da Verdi Prav. RED/Agipro

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