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Poker & Casinò

08/03/2018 | 15:43

Silvestrin a Nova Gorica con “Giocaconilcuore”: quando il poker fa bene al prossimo

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Silvestrin nova gorica poker

ROMA - A Nova Gorica è arrivato al tavolo finale del Tana delle Tigri targato Lottomatica, dividendo il montepremi con altri sette, ma le vittorie più importanti per lui sono quelle che arrivano quando smette i panni del “grinder” e si dedica al volontariato: Giorgio Silvestrin non è solo fra i migliori poker player italiani (prevalentemente live, mentre sul web è attivo con il team Lottomatica.it), ma da tempo ha deciso di mettere insieme le sue passioni, con il progetto “Giocaconilcuore”.
L’associazione ha diversi strumenti per raccogliere fondi e il nome “Giocaconilcuore” - che ha anche una pagina Facebook dedicata - non è casuale. «Insieme ad altri giocatori di poker proviamo a dare visibilità all’associazione, a volte decidiamo di dare una parte o tutta la vincita dei tornei per sostenere i progetti di “Giocaconilcuore” - spiega Silvestrin - a volte organizziamo degli eventi appositi, in cui tutte le quote di ingresso vengono destinate ai progetti». E’ il caso del sit & go che si svolgerà in questi giorni al Perla Poker Festival di Nova Gorica, nella stessa sala del Tana delle tigri: dall’8 all’11 marzo. Un tipo di torneo che potrebbe dare nuovi significati alla frase “gioca responsabilmente”.

«Dico sempre che far del bene fa stare bene. Tutto è nato dalla mia esperienza personale, faccio volontariato attivo da anni e ho deciso che anche da giocatore di poker avrei potuto fare qualcosa, ma in maniera diretta - dice raccontando come è nato il progetto - anche per scavalcare la burocrazia che la maggior parte delle volte non fa che creare ostacoli. Inoltre la scelta di aiutare progetti sul territorio è una garanzia che i fondi raccolti siano destinati per intero al miglioramento delle condizioni delle persone che abbiamo scelto di aiutare». Giorgio ci dice che una delle ultime azioni concrete ha riguardato l’istituto di oncoematologia pediatrica di Padova, la sua città. «Ci siamo trovati davanti a una situazione strana - racconta ancora - i ragazzi un po’ più grandi tendevano a isolarsi, troppo piccoli per essere considerati adulti, troppo grandi per poter divertirsi con i bimbi più piccoli. Così abbiamo pensato a una sala giochi dedicata a loro, con i videogiochi, postazioni dedicate alla Playstation e altre attrezzature. Perché la loro esigenza è di poter passare del tempo libero come tutti gli altri ragazzi della loro età e soprattutto di essere riconosciuti per quello che sono: degli adolescenti».

Prima ancora l’aiuto è stato diretto a della case accoglienza per bambini e famiglie in cura presso il reparto di oncoematologia di Padova, «in questo caso abbiamo rinnovato le camere dei bimbi dotandole di nuovi apparecchi televisivi e di “lenzuola colorate” regalando un po' di colore e qualche sorriso. Aiutare queste persone meno fortunate di noi ci riempie di gioia. Al tempo stesso ci fa dedicare molto impegno alla ricerca di sostegni concreti e di spazi dedicati a far sì che tutti possano venire sensibilizzati verso queste tematiche, che a volte sfuggono alla logica quotidiana».

PG/Agipro

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