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Report Cgia Mestre Astro

14/07/2022 | 11:20

Giochi, Covid e tassazione si abbattono sull'occupazione: in due anni persi oltre 8 mila posti di lavoro

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Giochi Covid e tassazione si abbattono sull'occupazione: in due anni persi oltre 8 mila posti di lavoro

ROMA - Più di 8 mila posti di lavoro nel settore dei giochi sono stati persi nel biennio 2020-2021. È il quadro che emerge dal "Percorso di Studio sul settore dei giochi in Italia" condotto dalla CGIA di Mestre in collaborazione con il Centro Studi dell'associazione As.tro, presentato oggi a Roma. L'indagine, focalizzata in particolare sugli apparecchi da gioco (le cosiddette AWP o slot e videolottery), parte da una stima del numero di addetti del comparto, realizzata sulla base di informazioni fornite dagli archivi camerali e dalla banca dati del Ries, nella quale i soggetti che operano nel settore delle AWP (le comuni slot) e delle VLT sono tenuti a registrarsi. Lo studio evidenzia «una contrazione degli occupati di almeno 8.400 unità» tra gli addetti al settore «corrispondente a una diminuzione di quasi il 15% (14,8%)». Un numero potenzialmente ancora sottostimato visto che lo studio non ha incluso i lavoratori dei concessionari di giochi. Il confronto ha preso in esame l'ultima rilevazione della CGIA (fine 2018) e i dati stimati a fine 2021; particolarmente difficile è stato proprio il biennio 2020-2021, definito "drammatico" dalla Cgia.

«Nel rapporto del 2019 si era stimato in quasi 57 mila gli addetti sostenuti dal sistema nel 2018. A fine 2021 stimiamo che il comparto sostenga molti meno addetti: circa 48 mila», si legge. A gravare sul settore nel 2020 e 2021 sono stati ovviamente gli effetti della pandemia, anche se - rileva la CGIA - le restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria hanno accompagnato altri fattori "tecnici" e normativi (come la riduzione del payout, le norme locali su distanziometro e limiti orari, l'aumento della tassa sulle vincite, le prescrizioni sanitarie da osservare anche in caso di apertura delle sale) che hanno accentuato le difficoltà della filiera. «Il biennio 2020/2021 è stato vissuto in maniera drammatica dal settore in quanto negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento della tassazione che, per effetto della costante erosione dei margini delle imprese, in molti casi ne ha ridotto la sostenibilità», spiega la CGIA.

Dei circa 48mila lavoratori sostenuti dal sistema AWP-VLT presi in esame dalla CGIA, 14 mila sono addetti “diretti” che operano presso le sale dedicate attraverso slot e vlt o in esercizi che svolgono anche altre attività di gioco (agenzie di scommesse, sale giochi, sale bingo e negozi di gioco) nelle quali la presenza di apparecchi ha un apporto rilevante come fonte di ricavo. A questi si aggiungono 11 mila persone tra i gestori che collocano gli apparecchi nei locali; la maggioranza, calcolata in 22 mila unità, riguarda invece i soggetti che lavorano presso esercizi (bar, tabaccherie ecc.) in cui sono presenti le slot e che sono sostenuti dai ricavi generati da queste. Nel totale rientrano infine anche gli addetti dell'indotto, ovvero i dipendenti delle imprese che producono gli apparecchi da gioco (circa 1.300).

RED/Agipro

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