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Calcio

23/05/2016 | 19:26

Calcioscommesse, il racconto del pentito: «Così abbiamo truccato quelle due partite»

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ROMA - Risale allo scorso febbraio la prima "rivelazione" del pentito Antonio Accurso relativa al giro di scommesse e match truccati svelato oggi da un'inchiesta dei Carabinieri di Napoli. Dalle indagini è emerso che il clan «Vanella Grassi» ha alterato i risultati di due partite di Serie B durante la stagione 2013/2014, entrambe giocate dall'Avellino: quella in trasferta contro il Modena del 17 maggio e quella in casa contro la Reggina del 25 maggio 2014, per le quali il pentito ammette di aver agito in prima persona. Accurso spiega quindi come avvennero le due combine. Incontrò due calciatori della squadra campana «per sapere se vi era la possibilità di combinare qualche partita dell'Avellino, anche se era già il girone di ritorno inoltrato. Dissero che era molto difficile coinvolgere tutta la squadra - si legge nel verbale dell'interrogatorio riportato dall'Ansa - allora, poiché si trattava di due difensori titolari, chiesi loro se era possibile subire solo un gol, sul quale potere scommettere». Poi Accurso spiega come avvenne materialmente l'accordo e lo scambio di denaro per le due partite in questione. Prima dell'incontro con il Modena ci fu una sorta di "analisi" per stabilire il compenso da elargire ai giocatori favorevoli alla combine: «valutammo la quota della partita e mi chiesero quanto potevo dare in contanti per 'compromettere' la partita successiva, Modena-Avellino, che si sarebbe giocata il 17 maggio 2014. Io offro duecentomila euro, in base alla quota, che era alla pari; la sera successiva gli mando, tramite Pini (un giocatore delle giovanili dell'Avellino, ndr), 150mila euro». Non tutti i calciatori erano però d'accordo, in particolar modo non si riuscì a convincere il portiere. Così, invece di richiedere indietro tutti i soldi, Accurso racconta della sua controproposta: «se almeno poteva l'Avellino subire un gol dal Modena», ma per una cifra intorno ai 50mila euro. In questo caso l'accordo arriva e sul «'gol casa' in Modena-Avellino noi della Vinella scommettemmo dunque circa 400mila euro vincendone 60mila euro. Vi fu anche una complicazione, dovuta al fatto che l'allenatore dell'Avellino» non schierò  uno dei giocatori coinvolti nell'affare. Fu così che uno dei calciatori contattati da Accurso, parlò con il sostituto convincendolo: «il primo tempo finì 0-0 - racconta ancora - e subito all'inizio del secondo tempo l'Avellino passa in svantaggio e dalle immagini è evidente la responsabilità» di uno dei calciatori coinvolti «sul gol subito». Dopo la riuscita della combine, il clan consegnò 30mila euro invece dei 50mila pattuiti: «Noi allorché ci riprendemmo i 150mila euro concordammo che avremmo dato, in caso di gol subito, la somma di 50mila euro; poi ne demmo solo 30mila a causa della riduzione progressiva della quota dovuta al flusso di giocate». Tutto filò invece in maniera più liscia nell'aggiustare il match successivo, tra Avellino e Reggina: «La partita successiva era Avellino-Reggina e Millesi (un difensore dell'Avellino citato da Accurso, ndr) si offrì subito, per 50mila euro, di intervenire con quelli della Reggina per garantire la vittoria dell'Avellino». Servì poco a trovare l'accordo, tanto che la mattina successiva arrivò la garanzia di potersi giocare «"1" fisso sulla vittoria dell'Avellino. Scommettemmo circa 400mila euro, la partita finì 3-0 per l'Avellino e guadagnammo 60mila euro, anzi 110 mila sulle scommesse da cui andavano dedotti i 50mila» del compenso ai giocatori. RED/Agipro

 

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