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28/06/2016 | 15:58

Slot e territorio, audizione Astro in Regione Marche: “Misure anti-gioco aumentano la ludopatia”

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Slot Astro Marche

ROMA - I gestori di slot machine di Astro sono stati ascoltati in audizione questa mattina dalla Commissione Sanità della Regione Marche. Paolo Gioacchini, del Comitato di Presidenza Astro e responsabile per le Marche e Michele Franzoso, capo del Centro Studi, hanno evidenziato gli effetti dei distanziometri adottati in Lombardia e in altre regioni, dove è stata registrata un’impennata dei casi di gioco problematico e patologico.

La regione Marche ha, da qualche mese, avviato l’iter per l’esame delle proposte di legge per la limitazione del gioco sul territorio: tra le ipotesi di lavoro, il distanziometro di 500 metri dai ’luoghi sensibili’, limiti orari per le sale, l’utilizzo della tessera sanitaria per i giocatori, il divieto di pubblicità e poteri specifici ai Consigli comunali e ai sindaci.

Astro, si legge in una nota, ha sottolineato questa mattina che “l’espulsione del gioco legale lascia campo libero ai clandestini, con la conseguenza che tutti gli effetti auspicati dalle misure restrittive sono disattesi”.

La Commissione, secondo i rappresentanti Astro, ha mostrato interesse per la posizione dell’associazione e per il progetto “Un gioco buono anche per il territorio”, un investimento dell’industria che è anche in linea con le misure allo studio in Regione.

La proposta prevede deroghe per chi aderisca ai progetti formativi degli esercenti: il punto vendita può continuare a vendere solo in assenza di casi di ludopatia tra i giocatori, che sono opportunamente evitati – o gestiti – attraverso un protocollo operativo siglato da aziende di gestione, esercizi commerciali e istituzioni. Nel documento presentato da Astro anche i dati relativi a tre aree del paese in cui sono state approvate norme anti-gioco: in Lombardia, secondo i dati del Serd, il numero di ludopatici ha visto un aumento del 42,1%, in Liguria, riferisce il Comune di Genova, del 197%, mentre nella Provincia di Bolzano, dove di fatto non esiste più gioco legale, l’impennata è stata pari al 120%.

RED/Agipro

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