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SuperEnalotto

02/12/2015 | 17:25

Superenalotto, 18 anni di caccia alla sestina: tra scaramanzia e riti collettivi

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Superenalotto 18 anni scaramanzia

ROMA - La “caccia alla sestina” è una sfida che nel corso di 18 anni di storia del SuperEnalotto ha acceso il desiderio degli italiani. Quando è il momento di compilare la schedina, entrano in scena fortuna, abilità, scaramanzie, riti collettivi, ma soprattutto numeri, visti come momenti magici, capaci di riassumere gli eventi della vita. Molti giocatori tendono a usare le combinazioni suggerite dalla ricevitoria o decidono di aggregarsi ad amici e conoscenti.

Ma i più si divertono a comporre la sestina, interpretando un fatto, un avvenimento accaduto, un sogno, come se qualunque episodio, possa tradursi in una sequenza di numeri.

E poi ci sono i ricordi, le date, quella serie di combinazioni speciali che fanno sì che ogni individuo possa scegliere la “sua” combinazione, la sola e unica che ritengono vincente. Come chi, ad esempio, ha giocato i numeri della schedina storica del fratello ritrovata, realizzando poi una vincita.

La vera motivazione, quindi, il vero acquisto è il sogno, ovvero la possibilità di giocare con la fantasia. Come disse Ian Hacking, uno dei più brillanti esperti internazionali di logica, «chi acquista una schedina, compra non solo la remota possibilità di vincere tanto denaro, ma anche un’emozione, una fantasia… ».

PG/Agipro

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