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13/11/2020 | 13:31

Coronavirus, Ungaro (Italia Viva): "Maggior tutela per le imprese del gioco. In arrivo un terzo Decreto ristori"

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 Coronavirus Ungaro (Italia Viva): Serve maggior tutela per le attività del gioco. Si attende un terzo decreto ristori

ROMA - «Tutte le attività del gioco pubblico a cui è stata imposta la chiusura, un comparto che tra imprenditori e lavoratori supera le 100mila unità, devono essere tutelati e ristorati come qualsiasi altra attività, senza alcun pregiudizio. I costi della pandemia non devono ricadere solo sulle spalle di alcuni, vanno condivisi fra tutti i cittadini». Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva, esprime così la sua vicinanza alle categorie coinvolte nell'ultimo provvedimento del Governo che ha imposto, tra le altre, la chiusura delle sale giochi, scommesse, casinò e bingo. «Sono stati attualmente emanati due decreti legge - prosegue ancora l'Onorevole ad Agipronews - per i ristori alle attività inseriti in una lista di codici Ateco, in cui mi risultano incluse tutte le categorie del gioco pubblico. Le erogazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate dovrebbero iniziare intorno al 16 novembre e sono fiducioso che saranno versati molto rapidamente come è avvenuto qualche mese fa con i contributi a fondo perduto. Un record, se consideriamo la lentezza della burocrazia italiana». «Non è la sede per esprimere se era necessario attendere la legge di stabilità per il 2021 ed essere più organici rispetto a continui decreti sull’emergenza della giornata. È peraltro atteso un terzo decreto ristori, ma occorre essere realisti: si tratta di una “guerra sanitaria” che colpisce tutti noi e questa guerra farà delle vittime non solo dovute purtroppo al virus, di cui conosciamo ancora poco, ma anche alla crisi economica. Il compito del Governo è non lasciare solo nessuno e aiutare il Paese a riprendersi» continua Ungaro. 

«L’Italia come Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Lituania, Paesi Bassi è tra i paesi europei ad aver chiuso le sale gioco e i corner slot. Secondo le stime 2019, le ultime disponibili ed elaborate dalla Guardia di Finanza assieme alla Procura nazionale Antimafia, il gioco illegale ben prima del Coronavirus si aggira intorno ai 20 miliardi e a circa 5000 esercizi irregolari. Una piaga e una concorrenza sleale verso gli imprenditori del gioco legale, che vanno tutelati e sostenuti dalla politica e dallo Stato come presidio di legalità» spiega Ungaro sulla possibilità che la chiusura del settore possa favorire il gioco illegale. «Speriamo che le restrizioni diurne diurne e il blocco notturno possano giovare a un contenimento dei comportamenti illegali in generale e quindi anche verso illeciti nel mondo del gioco. Con la crisi economica e le possibili difficoltà di accesso al credito esiste il rischio che molti imprenditori e concessionari del gioco pubblico siano costretti a chiudere, a beneficio del gioco illegale, o siano spinti verso l'usura, a beneficio di organizzazioni illegali se non mafiose. Anche per questo motivo è fondamentale sostenere il gioco legale» conclude il deputato di Italia Viva eletto all’estero.

FT/Agipro

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