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Attualità e Politica

16/02/2018 | 11:01

Gdf, operazione “Game Over” 2016: confiscati beni per 23 milioni di euro, slot illegali imposte nei locali di Acilia

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Gdf operazione Game Over 2016

ROMA - Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo un decreto di confisca emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, nei confronti di 9 appartenenti al clan dei Casalesi - “Gruppo Iovine” e al contiguo e autonomo “Gruppo Guarnera” di Acilia, per un valore complessivo di oltre 23 milioni di euro.

I beni confiscati, per un valore di 23 milioni di euro, erano già stati sottoposti a sequestro nel corso dell’operazione “Game Over” del 2016, in seguito a diverse indagini e operazioni che riguardavano reati di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di beni, usura, estorsione, rapina, illecita concorrenza con minaccia e violenza e detenzione illegale di armi.

Nell’ottobre 2013, nell’ambito dell’operazione “Criminal Games”, era stata accertata l’esistenza di una vera e propria joint-venture criminale che imponeva l’installazione di slot nel territorio di Acilia agli esercizi commerciali autorizzati.

«In particolare - si legge nel comunicato della Gdf - evidenze giudiziarie confermavano come il boss Mario Iovine, inteso “Rififì”, avesse progressivamente esteso le sue illecite attività nel settore delle slot machine dalla Campania al Lazio, coinvolgendo soggetti locali già “addentrati” in quel comparto illecito, ossia Guarnera Sergio, detto “Ciccio”, e Guarnera Sandro».

Dopo l’arresto di Iovine, nel dicembre 2006, «i fratelli Guarnera avevano promosso e organizzato un autonomo gruppo mafioso, creato a perfetta imitazione della consorteria criminale casertana e ricalcante le medesime e bieche logiche delittuose». Il nuovo gruppo criminale si avvaleva «di un braccio armato e violento, composto da un nutrito e pericoloso gruppo», i cosiddetti “pugilatori”, tra cui «il pugile Kolaj Orial, già campione italiano ed europeo dei pesi medio-massimi».

Il già evidente profilo di “pericolosità sociale” dei protagonisti della vicenda veniva aggravato dagli elementi acquisiti nell’ambito dell’operazione “Vento Dell’Est”, anch’essa diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotta dal G.I.C.O. di Roma, che, nel luglio 2015, portava all’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare per estorsione, illecita concorrenza con minaccia e violenza e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravati dalle modalità mafiose.

In tale contesto, veniva accertato, tra l’altro, «un episodio estorsivo ai danni del titolare di un centro scommesse di Guidonia Montecelio», attraverso ripetute minacce di violenza fisica, nonché documentato un fiorente traffico internazionale di stupefacenti versato la Capitale.

Il Tribunale di Roma ha disposto, nei confronti di 6 dei 9 proposti, l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora nel comune di residenza per 3 anni.

RED/Agipro

 

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