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Attualità e Politica

13/03/2019 | 16:06

Giochi, Ughi: "Gli operatori si facciano avanti per le regole del futuro, lo Stato non è in grado"

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Giochi Ughi Operatori Stato

RIMINI - «Servono testa e coraggio per dire al grande pubblico che lo Stato ha intenzione di riformare il settore dei giochi e questo Governo non ce l'ha. Viene criticata l'espansione del settore, ma non si sa come incanalarlo in un percorso "regolare", dove si possano svolgere legalmente tutte le attività». Così Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, nel corso del convegno "Gara scommesse, 'proibizionismo' comunale, divieto di pubblicità" a Enada Rimini. «Il Governo non vuole mettere la faccia su una riforma del genere, ma in realtà è lo Stato il primo beneficiario del gioco - continua - Forse l'idea più logica è il passo avanti degli operatori per proporre un nuovo codice dei giochi, in modo da suggerire le regole per il futuro: se nessuno lo fa, lo Stato non è in grado. Serve uno studio da portare avanti insieme per definire le regole di mercato proponibili allo Stato e che lo Stato possa adottare». Per questo la bozza di gara per le concessioni scommesse, presto al vaglio del Consiglio di Stato «dovrebbe essere bocciata vista la frammentazione dei regolamenti regionali e locali. Non si può fare una gara se il territorio non è dello Stato, ma di Regioni e Comuni che decidono come distribuire i punti di gioco. La gara va fatta in maniera diversa, altrimenti non avrebbe senso. Lo Stato italiano deve riappropriarsi del territorio», conclude.
LL/Agipro

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