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Attualità e Politica

21/04/2021 | 12:54

Giochi e banche, Guerra (Mef): "Protocolli di intesa con società a capitale pubblico per favorire gli operatori, confronto con Abi e Bankitalia per superare criticità"

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ROMA - «Definire protocolli di intesa con società a capitale pubblico che operano nel mondo creditizio e assicurativo» per «tracciare percorsi preferenziali» per l'accesso al credito «per gli operatori di gioco in possesso di tutti i requisiti di solvibilità necessari». È la risposta del sottosegretario all'Economia, Maria Cecilia Guerra, all'interrogazione depositata dal senatore Mario Turco (M5S) sul rapporto tra banche e operatori di gioco.
Inoltre, «nell'ottica di superare criticità e anomalie, non sorrette da giustificati motivi di affidabilità finanziaria, la via più utilmente percorribile possa essere certamente quella di proseguire le interlocuzioni istituzionali che sono state avviate» con la Banca d'Italia e l'Associazione Bancaria Italiana (Abi), «per favorire, presso gli Istituti bancari, una migliore conoscenza delle caratteristiche nazionali del settore del gioco legale e delle sue peculiarità, anche rispetto agli operatori di altri Paesi europei, dove non vige il monopolio statale e i rapporti tra operatori e amministrazione pubblica sono regolati dal sistema concessorio», ha spiegato ancora Guerra.

Nel corso degli incontri promossi dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e finalizzati alla analisi e al superamento delle criticità esistenti, ha ricordato, «è emersa l'impossibilità dell'Abi di intervenire sulle scelte strategiche degli istituti bancari, pur confermando la disponibilità a rendere noti agli enti creditizi, in apposite riunioni informative, gli elementi conoscitivi acquisiti sul gioco pubblico nel nostro Paese». Inoltre, l'Agenzia «fa presente che i rappresentanti della Banca d'Italia avrebbero riferito di non poter imporre, in via autorizzativa, agli istituti di credito un più consistente impegno nel settore del gioco, poichè le linee di indirizzo di fronte unionale vincolano le attività degli istituti nazionali, inserendo tutti gli operatori di gioco tra le categorie imprenditoriali con un più alto profilo di criticità nell'ambito della disciplina antiriciclaggio, a prescindere dallo stato effettivo dei parametri di valutazione». Da questo, «conseguirebbe il rifiuto di alcune banche di effettuare alcune prestazioni quali il rilascio delle garanzie fideiussorie richieste per legge ai concessionari o l'apertura di conti correnti intestati ai dipendenti»
MSC/Agipro

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