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Attualità e Politica

21/10/2022 | 08:30

Giochi in Liguria, As.tro: "Ricavi degli operatori sovrastimati dai consiglieri regionali, no a battaglie di prevenzione basate su idee errate"

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Giochi in Liguria As.tro: Ricavi degli operatori sovrastimati dai consiglieri regionali no a battaglie di prevenzione basate su idee errate

ROMA - Il ricavo lordo degli operatori di gioco in Liguria, riconducibile a tutte le tipologie di gioco terrestre, è di circa 455 milioni di euro e non di 2 miliardi di euro come dichiarato dai consiglieri regionali Pippo Rossetti ed Enrico Ioculano e dalla consigliera comunale di Genova, Cristina Lodi. A precisarlo è As.tro in una lettera inviata alla testata Genova Today dopo la pubblicazione di un articolo dedicato al gioco patologico. La cifra indicata dai consiglieri corrisponde «all’importo complessivo delle somme puntate dai giocatori (pari a 1,8 miliardi), dalle quali però, per ottenere il ricavo lordo della filiera è necessario sottrarre l’importo complessivo delle vincite», spiega Massimo Della Seta, responsabile As.tro per la Regione Ligura. «Ne consegue che la spesa complessiva sostenuta dai giocatori liguri è pari a circa 300 euro annui pro capite, 0,82 euro al giorno», e non a una cifra compresa tra i 1.300 e i 1.650 euro. «Appare inoltre sorprendente il contenuto dell’interrogazione proposta dalla consigliera comunale di Genova, Cristina Lodi, con riguardo alle promozioni commerciali proposte da una sala bingo per la somministrazione di alimenti e bevande - prosegue la lettera - A meno che tali promozioni siano presentate con messaggi il cui contenuto sia chiaramente finalizzato all’induzione al gioco, non si comprende come l’amministrazione comunale possa intervenire sulla politica dei prezzi di cibi e bevande applicati da un’attività commerciale regolarmente autorizzata». Secondo l'associazione «la battaglia di prevenzione della ludopatia continua ad essere condotta sulla base dell’idea di fondo, dimostratasi storicamente errata, secondo cui la soluzione del problema risieda tutta nell’espulsione del gioco legale dal territorio». Tale approccio riduce secondo As.tro «la battaglia per la prevenzione della ludopatia al rango di una qualsiasi schermaglia politica, in cui chiunque si sente legittimato ad intervenire anche con le più eccentriche proposte. Tutto questo - conclude l'associazione - a scapito della serietà con cui dovrebbe essere analizzato il fenomeno della dipendenza da gioco».
RED/Agipro

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