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Attualità e Politica

10/04/2018 | 16:05

Gioco patologico, Barberini (ass. Salute): "Regione Umbria in prima linea per combattere la dipendenza"

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ROMA - Il gioco patologico «non è un problema da banalizzare: al contrario, anche in Umbria assume dimensioni preoccupanti e tocca cittadini di varie fasce sociali, con ricadute anche in termini di spesa sanitaria». Per questo, la Regione si è impegnata a «far emergere dalla zona grigia una problematica forte tanto da essere inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza». Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, nel corso della presentazione del Rapporto epidemiologico sul gioco d'azzardo in Umbria 2018.
La Regione Umbria ha predisposto diverse iniziative coordinate, a partire dall'approvazione della legge regionale n. 21 del 21 novembre 2014, fino ad arrivare all'adozione del Piano regionale 2017-2018 per la prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d'azzardo, approvato definitivamente a dicembre 2017 dall'Osservatorio nazionale sul gioco patologico e dal Ministero della Salute.
Al momento è in via di approvazione una deliberazione della Giunta regionale per disciplinare il marchio ‘No slot' e fornire indicazioni sui materiali informativi da esporre obbligatoriamente nei locali con offerta di giochi d'azzardo. Tra le principali azioni sviluppate a livello regionale, l'assessore ha ricordato la messa a punto del sistema di cura attraverso l'adozione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il disturbo da gioco d'azzardo e l'organizzazione della rete dei servizi dedicati, che comprendono il Centro di riferimento regionale di Foligno e ulteriori 3 servizi specifici collocati rispettivamente nella città di Perugia, nella città di Terni e nel territorio di Città di Castello, nonché l'apertura - ancora in programmazione - di un punto di ascolto a Orvieto. Inoltre, da marzo 2016 è attivo un Numero verde regionale (800.410.902), che fornisce gratuitamente ed in forma anonima informazioni, ascolto e consulenza, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.

È partita anche la Campagna regionale di comunicazione e informazione "Umbria No slot", giunta alla terza fase che, ha ricordato Barberini, «prevede la diffusione capillare di materiali informativi in tutto il territorio regionale, verso target diversificati. La novità sarà l'adesivo per gli esercizi che acquisiscono il marchio 'No slot' che verrà rilasciato dai Comuni, istituito dalla legge regionale. Saranno previste disposizioni mirate a contenere e regolamentare l'offerta e, in particolare, la diffusione degli apparecchi per il gioco e le sale scommesse». Per i nuovi locali e per l'installazione di nuovi apparecchi, «è stabilita la distanza minima di 500 metri da scuole, residenze sanitarie e altri luoghi sensibili, è attribuita ai Comuni la possibilità di disporre limitazioni orarie al funzionamento dei locali, è fatto divieto di pubblicità delle sale da gioco e sale scommesse ed è applicata una maggiorazione dell'IRAP agli esercizi che detengono tali apparecchi», mentre per quelli che li eliminano, «è applicata una riduzione dell'IRAP». Prevista anche la formazione obbligatoria degli addetti alle sale da gioco, ai locali con apparecchi per il gioco lecito e alle sale scommesse e il potenziamento delle attività di promozione della salute e prevenzione nelle scuole.
RED/Agipro

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