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Attualità e Politica

14/07/2021 | 09:19

Decreto Sostegni Bis, alla Camera odg su concessioni giochi, rilancio del settore e risoluzione dei lodi ippici

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ROMA - Il Governo si impegni «ad adottare, nel primo provvedimento utile, ed in ogni caso nella Legge di Bilancio 2022, le opportune iniziative normative finalizzate a prorogare il termine di scadenza previsto per le concessioni in materia di gioco pubblico» gestite dall'Agenzia Dogane e Monopoli, «sia in proroga che in vigenza, così da allineare i nuovi bandi in coerenza con il necessario riordino del settore». È quanto chiede Pietro Navarra (PD) con un ordine del giorno presentato al Dl Sostegni Bis, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia che sarà votata nella seduta di oggi. Il deputato sottolinea che i dati resi noti dalla Guardia di finanza e da Adm, «confermano come oltre 300 giorni di chiusura delle attività ufficiali di giochi e scommesse, abbiano determinato una raccolta del gioco illegale tra i 10 e i 20 miliardi di euro (con una perdita, per l'erario, che nel 2020 ha sfiorato i 6 miliardi di euro); nei primi mesi del 2021 la raccolta si è attestata a meno 19,3 per cento, pari a circa 631 milioni di euro in meno».
La deputata Vita Martinciglio (M5S) chiede invece al Governo di prevedere per le sale giochi, scommesse, bingo e casino sull'intero territorio nazionale «iniziative di rilancio dell'intera filiera, gravemente colpita dalla crisi pandemica, anche per compensare le ingenti perdite di gettito causate dalle mancate entrate erariali, a seguito della prolungata chiusura delle attività di raccolta». Mauro D'Attis (FI) chiede infine di autorizzare Adm «a definire anticipatamente le controversie, anche di natura risarcitoria, relative ai lodi arbitrali ippici, ivi comprese quelle individuate ai sensi della sentenza della Corte Cassazione Civile del 26 ottobre 2020, con i soggetti titolari di concessioni o i loro aventi causa, nei limiti della quota capitale ad essi spettante, con riferimento alle controversie per le quali sia stata emessa una sentenza di primo grado o vi sia un lodo arbitrale già depositato».
LL/Agipro

 

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