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Attualità e Politica

08/11/2017 | 17:41

Distanze e luoghi sensibili, Mosconi (ass. Politiche Sociali Forlì): «Mappatura lavoro utile, anche se la legge regionale dovesse cambiare»

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ROMA - Il termine scade il 31 dicembre prossimo. Per quella data, tutti i comuni dell'Emilia-Romagna dovranno aver portato a termine la mappatura dei “luoghi sensibili”, individuando gli esercizi che ospitano le slot a meno di 500 metri di distanza. E chi non è in regola dovrà chiudere o trasferirsi, come stabilito dalla legge regionale antiludopatia. Il problema, però, è che mentre i comuni si impegnano nella mappatura, la legge potrebbe cambiare, adeguandosi alle regole imposte dall'accordo preso lo scorso 7 settembre da Governo ed enti locali in sede di Conferenza Unificata. Lavoro inutile, quindi? La prospettiva non preoccupa Raoul Mosconi, assessore alle Politiche Sociali di Forlì, uno dei comuni già avanti nella rilevazione dei luoghi sensibili, tanto che entro il 16 dicembre approverà la relativa delibera. 
«La mappatura del territorio – ha detto Mosconi ad Agipronews - sia che si tratti di servizi, luoghi sensibili o punti di criticità, non è mai inutile per le amministrazioni locali; serve a conoscere ancora meglio bisogni e problemi degli abitanti e a promuovere politiche e provvedimenti amministrativi anche a partire da situazioni concrete. Non sarà un grosso lavoro rivedere o aggiornare le mappature qualora fosse necessario».
L'accordo preso in Conferenza Unificata impegna gli enti locali a garantire “un'equa distribuzione” dei punti di gioco. Non pensa che questa raccomandazione possa limitare l'azione di Regioni che, come l'Emilia-Romagna, si sono dotati di una disciplina molto severa in materia di gioco d'azzardo? «A mio avviso, le norme assunte dalla nostra Regione per prevenire e contrastare le ludopatie saranno utili anche al legislatore nazionale. In ogni caso, le competenze legislative nazionali e regionali non esimono i Comuni dall'assumere decisioni in favore dei propri abitanti per promuoverne la salute e il benessere sociale. Parlo, ad esempio, di politiche di prevenzione dalle dipendenze patologiche e politiche di contrasto alla povertà e al disagio sociale».
MF/Agipro

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