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Attualità e Politica

20/09/2022 | 13:03

Proroga concessioni bingo, operatori in Consiglio di Stato: "Post Covid e caro-bollette mettono in crisi il settore, no all'aumento del canone"

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Proroga concessioni bingo operatori in Consiglio di Stato: Post Covid e caro bollette mettono in crisi il settore no all'aumento del canone

ROMA - Continua in Consiglio di Stato il contenzioso tra gli operatori del bingo contro la proroga delle concessioni disposta dalla legge di stabilità 2018, che aveva portato a 7.500 euro i versamenti mensili dovuti dai concessionari. Nell'udienza di oggi a Palazzo Spada, le società aderenti ad Ascob - rappresentate dagli avvocati avvocati Matilde Tariciotti e Luca Giacobbe - sono tornate a sostenere l'illegittimità di una norma ritenuta «anaelastica» e che di fatto non consente all'Agenzia Dogane e Monopoli di intervenire in caso di eventi straordinari o di particolare gravità. Ad aggravare i postumi della crisi-Covid, hanno sostenuto gli operatori, c'è ora anche la crescita dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici, con aumenti fino al 50%. «Il caro-bollette diventa un elemento sostanziale del ricorso degli operatori - spiegano i concessionari - A fronte di eventi esterni che hanno cambiato profondamente il contesto in cui le società di bingo operano, risulta impossibile intervenire sul lato dell'offerta e il quadro regolatore rimane rigido». Una situazione per certi versi surreale, poiché «le condizioni di proroga risultano attualmente più onerose e penalizzanti rispetto a quelle previste da una gara». Il Consiglio di Stato ha quindi approfondito i nuovi motivi legati alla possibile incostituzionalità della norma che ha disposto la proroga tecnica (partita nel 2012 e a oggi in vigore fino a marzo 2023) nonché i profili di compatibilità comunitaria di tale regime. In fase cautelare il Consiglio di Stato aveva sospeso la sentenza di primo grado del Tar Lazio - che invece aveva confermato l'aumento dei canoni - riportando momentaneamente a 2.800 euro il canone mensile per gli associati Ascob; la decisione finale dei giudici è attesa nelle prossime settimane.
LL/Agipro

Foto Credits Fedetvc CC BY-SA 4.0

 

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