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Attualità e Politica

26/04/2018 | 16:45

Caso Liguria, coordinamento Mettiamoci in gioco: "Proroga da ritirare, Toti non ha avuto buon senso"

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Caso Liguria coordinamento Mettiamoci in gioco

ROMA - «Non c'è nessun proibizionismo contro il gioco d'azzardo in Liguria, solo l'assenza di buonsenso da parte del presidente della Regione Giovanni Toti, secondo il quale l'intesa Stato-Regioni contrarrebbe l'offerta di gioco: non è vero». Lo hanno detto i portavoce del coordinamento 'Mettiamoci in gioco' Chiara Volpato e Domenico Chionetti oggi pomeriggio a Genova, al termine dell'incontro con i capigruppo del Consiglio regionale, commentando l'indisponibilità del governatore della Liguria a ritirare il rinvio dell'entrata in vigore della legge regionale anti-slot del 2012, in discussione nella seduta odierna dell'assemblea. la legge del 2012 sarebbe dovuta entrare in vigore un anno fa ma era stata rinviata dalla giunta regionale. «Se da una parte infatti è prevista la riduzione del numero totale delle slot machine installate nei pubblici esercizi, il numero di punti gioco rimane inalterato. Inoltre vengono inseriti sul territorio nazionale 4.400 mini-casinò su cui non sono applicabili le leggi regionali e i regolamenti locali», continuano.
«Non è vero che il contenimento del gioco d'azzardo lecito favorisce la criminalità organizzata. La relazione della Commissione parlamentare antimafia del 2016 ha esaminato il forte radicamento dei gruppi criminali sia nel gioco illecito che in quello lecito», spiegano. «Ad oggi non è stata fatta alcuna ricognizione sulle dimensioni economiche dell'azzardo, sia in termini occupazionali, sia nella definizione del beneficio economico per i singoli esercizi. Se, come sostiene la Regione, per molti commercianti è vitale l'esercizio dell'azzardo, bisogna che vengano sviluppate dinamiche di sostegno al commercio che svincolino gli esercenti da un profitto che va a scapito del patrimonio di altri cittadini», concludono. «L'intesa Stato-Regioni del settembre 2017 in materia d'azzardo riconosce, alle Regioni che si siano già dotate di strumenti di contenimento dell'azzardo, la piena facoltà di applicarle qualora contengano elementi di maggior controllo rispetto alle indicazioni della Conferenza stessa».
RED/Agipro

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