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Ultimo aggiornamento il 17/12/2025 alle ore 16:45

Attualità e Politica

17/12/2025 | 13:20

Report SbcMedia-1xBet su gioco responsabile, Avv. Mancini (WH Partners): “Prevenzione delle frodi e tutela dei giocatori, servono regole UE condivise”

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Report SbcMedia 1xBet su gioco responsabile Avv. Mancini (WH Partners): “Prevenzione delle frodi e tutela dei giocatori servono regole UE condivise”

ROMA - Gli operatori attivi in nove mercati europei regolamentati valutano con 7 su 10 l’efficacia delle norme vigenti a tutela dei giocatori. E’ quanto emerge dal Rapporto “International Player Safety Index” di SbcMedia, commissionato da 1xBet, basato su interviste a operatori e regolatori di Regno Unito, Irlanda, Germania, Italia, Spagna, Portogallo, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi, che evidenzia però gravi incoerenze tra le giurisdizioni: il 70% degli operatori modifica significativamente il proprio approccio da un paese all’altro e solo un terzo mantiene pratiche uniformi. Ne abbiamo discusso con Quirino Mancini, partner dello studio legale internazionale WH Partners e consulente di numerose aziende estere attive nel mercato italiano.

Avvocato Mancini, com’è possibile superare le diverse norme da paese a paese?

Non è possibile superare la diversità normativa, perché, sia all'interno dell'Unione europea che fuori, ogni stato è geloso delle proprie prerogative in materia di modello concessorio, regime fiscale e politica generale relativa all'offerta del gioco.  Quello che, realisticamente, è possibile fare è perseguire proattivamente, mediante accordi multilaterali, una progressiva convergenza (se non proprio coerenza tout court) di tutti i mercati regolamentati su principi generali condivisi in materia di macrotemi comuni a tutti, come la protezione del consumatore, le regole di gioco responsabile, la prevenzione delle frodi e l’antiriciclaggio”.  

L’avvento dell’Intelligenza Artificiale – interpretata in modo diverso da parte dei vari governi – può accentuare la frammentazione dell’Europa dei giochi? 

L'Intelligenza Artificiale è senz'altro uno di quei macro-temi a cui mi riferivo, la cui gestione in modo quanto più armonizzato, condiviso e bilanciato possibile da parte dei regolatori europei è essenziale al fine di evitare di introdurre nelle loro giurisdizioni un potenziale fattore di confusione regolamentare e complicazioni operative piuttosto che essere utilizzato come uno strumento tecnologicamente avanzato, affidabile ed efficace di monitoraggio ed intervenire rapidamente in presenza di qualunque tipo di anomalia, soprattutto in tema di gioco responsabile ed AML. 

L’introduzione di standard tecnologici comuni può essere la soluzione? 

Certamente sì, perché al netto degli eventuali profili legati alla necessità di possedere una licenza B2C (e spesso anche B2B) rilasciata dalle autorità locali, uno dei maggiori ostacoli per gli operatori ed i fornitori di servizi e prodotti collegati al gioco risiede proprio nella oggettiva complessità e difformità delle regole tecniche relative alla certificazione ed autorizzazione delle piattaforme di gioco, dei contenuti e degli altri requisiti operativi applicabili, che infatti variano in maniera significativa e sostanziale da una giurisdizione all'altra.

NT/Agipro

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