Attualità e Politica
17/04/2020 | 08:43
17/04/2020 | 08:43
ROMA - L’emergenza coronavirus è ancora in atto, ma il Governo italiano sta iniziando a porre le basi per la famosa «Fase 2». L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, infatti, sta varando delle regole per negozi, aziende, punti di ritrovo e studi professionali che dovranno essere attuate, presumibilmente, a partire dal 4 maggio. I tecnici hanno già individuato alcune criticità, mettendo sul tavolo soluzioni per ovviare ai problemi. Gli esercizi – verosimilmente potrebbero essere comprese ricevitorie, sale slot, negozi di scommesse e similari, dove l’assembramento era consuetudine prima dell’emergenza e in attesa di misure specifiche per il settore – dovranno prevedere un doppio corridoio per favorire l’entrata e l’uscita senza che queste si sovrappongano, apponendo anche dei dispenser con disinfettante sulla soglia del locale. Gli orari saranno più lunghi, anche per garantire gli ingressi scaglionati nell’attività. Ecco tutte le misure (qualcuna già in vigore) per riaprire aziende e negozi, secondo quanto riportato dal "Corriere della Sera":
1) I locali devono essere sanificati e la pulizia deve essere effettuata almeno due volte al giorno: all’apertura e alla pausa. Inoltre deve essere garantita una deguata aereazione naturale e ricambio d’aria.
2) Il termoscanner non è ancora obbligatorio ma potrebbe diventarlo nella «fase 2» quando uffici e negozi saranno più frequentati. Si raccomanda sempre la misurazione della temperatura prima di cominciare l’attività. Sopra 37,5 bisogna avvisare il medico.
3) «Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, per le aziende e i negozi aperti al pubblico, i dispenser di gel disinfettante «devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento». Questo è quanto specificato nel Dcpm del 14 aprile 2020.
4) Le aziende devono dividere gli orari dei dipendenti in modo di evitare assembramenti con turni differenziati di entrata e di uscita.
5) «Le mascherine - secondo il Dcpm - dovranno essere sempre utilizzate nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale». Quindi il personale dovrà avere a disposizione mascherine e guanti. Questi ultimi «usa e getta» nelle attività di acquisto.
6) Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità: a) attraverso ampliamenti delle fasce orarie; b) per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; c) per locali di dimensioni superiori a quelle di cui alla lettera b), l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
7) Saranno individuati nelle Asl alcuni medici che possano essere a disposizione dell’azienda per assistere i lavoratori e verificare che siano tutti in buona salute. Si sta valutando la possibilità - presso le aziende più grandi e dunque con un alto numero di dipendenti - di avere un medico che lavori all’interno della struttura.
8) Chi avrà la possibilità potrà pagare le analisi anticorporali ai dipendenti. I test sierologici dovrebbero essere utilizzati principalmente per dare la cosiddetta patente di immunità a chi ha già sviluppato gli anticorpi o fermare chi non li ha e quindi esposto al contagio.
9) Mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale. Almeno un metro tra i clienti e tra lavoratore e cliente.
10) A proposito del distanziamento: il decreto del governo aggiorna anche le regole igienico-sanitarie:
FT/Agipro
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