Attualità e Politica
03/04/2020 | 11:35
03/04/2020 | 11:35
ROMA - La “Fase due” della gestione dell’emergenza coronavirus spaventa i gestori delle agenzie di scommesse. Le indiscrezioni sulla progressiva riapertura delle attività economiche, peraltro mai confermate da fonti governative, indicano che le sale scommesse farebbero parte - con cinema, teatri, discoteche e sale Bingo - dell’ultimo scaglione di esercizi che riapriranno. L’Associazione Agire, in una nota del presidente Angelo Basta, sottolinea il proprio disaccordo con un piano di questo genere: «Le sale scommesse sono dotate di locali nel 90% dei casi superiori ai 100 metri quadrati – e che possono arrivare fino a 500 o 600 metri di superficie - in cui è possibile scaglionare gli accessi rispettando le distanze probabilmente meglio di tantissime altre attività commerciali. Ci sono migliaia di agenzie ferme sin dal primo provvedimento del Governo, con costi di gestione che non si sono però fermati e che tra l’altro hanno sempre garantito entrate erariali dirette e indirette. Queste piccole imprese adesso sono in ginocchio e rischiano il fallimento».
Secondo l’associazione, la scommessa sportiva è uno dei pochi giochi che prevede un’abilità da parte dello scommettitore, attraverso l’elaborazione di un pronostico sulla base di informazioni tecniche. «Manca soprattutto l’elemento della ripetitività della scommessa, visto che occorre aspettare quantomeno 90 minuti per verificare la vincita ed eventualmente rigiocare. Mi auguro che il piano di cui si legge non faccia parte di un progetto punitivo di una parte politica che ha da sempre manifestato la propria avversità al settore dei giochi», conclude Basta.
NT/Agipro
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