Attualità e Politica
11/01/2024 | 12:30
11/01/2024 | 12:30
ROMA - Il decreto di riordino del settore del gioco online è ormai realtà – in attesa della conclusione dell’iter parlamentare – e gli aderenti ad As.Tro si preparano alla nuova sfida. La stagione della critica volge al termine, anche se il confronto istituzionale prosegue. È il momento di guardare ai contenuti del provvedimento. "E stata ripristinata, rispetto alle prime bozze, la possibilità di svolgere l’attività di pvr anche negli esercizi autorizzati ai sensi dell’art. 86 Tulps ed è stata eliminato il costo di mille euro una tantum per i pvr, dall’altro. Il canone di concessione, pur essendo stato ridotto - rispetto ad alcune ipotesi iniziali - al 3%, risulta ancora elevato, come elevato è il costo della concessione e pesanti risultano gli oneri di gestione dell’attività richiesti a coloro che diverranno aggiudicatari delle concessioni on line", ha detto Massimiliano Pucci, presidente dell’associazione, all’inizio della riunione degli iscritti che si sta svolgendo a Bologna. "Visto il carattere non vincolante, per il Governo, dei pareri che verranno espressi dalle competenti commissioni parlamentari - ha aggiunto - i margini di manovra per tentare di ottenere ulteriori modifiche restano molto ristretti. Ciononostante, continueremo, attraverso le interlocuzioni politiche già avviate e con eventuali incontri con le associazioni rappresentative dei maggiori concessionari, a percorrere ognuno degli spazi residuali esistenti per ottenere delle modifiche che vadano nel senso da noi auspicato.
Ma non si può attendere altro tempo senza elaborare un’idea su come muoversi nell’ipotesi, a questo punto altamente probabile, che il contesto normativo resti quello delineato dal decreto approvato il 19 dicembre scorso". Nel corso dell'incontro si procederà con l'analisi del provvedimento, la definizione delle strategie associative di intervento e le possibili prospettive di mercato alla luce del nuovo scenario del segmento online. Innanzitutto, Pucci ha sottolineato che “l’associazione non si farà promotrice di una specifica strategia imprenditoriale rispetto ad un'altra, lasciando agli imprenditori ogni facoltà di scelta. Sono più di venti anni che lavoro in questo settore e la mia pregressa esperienza di avvocato che ho svolto anche come consulente in ambiti associativi, mi ha, infatti, consentito di essere testimone degli effetti nefasti che la commistione tra attività politica di rappresentanza e assunzione di ruoli inerenti alle scelte imprenditoriali può generare sulla sopravvivenza di un’associazione di categoria, la quale, perciò, deve sempre preservare la natura di soggetto istituzionalmente votato alla rappresentanza di interessi collettivi”.
As.Tro continuerà quindi a rappresentare, in ogni ambito politico e amministrativo, le istanze e gli interessi di tutte le aziende che ne fanno e ne entreranno a far parte: “L’associazione – ha spiegato Pucci - continuerà quindi a rappresentare e ad assistere le aziende che intenderanno partecipare singolarmente alla gara, le aziende che decideranno di aggregarsi, indipendentemente dal soggetto aggregativo a cui decideranno di aderire (avendo presente l’ipotesi che potranno essere diverse le aggregazioni che nasceranno tra le aziende in orbita As.Tro) e continuerà a rappresentare e ad assistere anche le aziende che decideranno di muoversi in direzioni diverse da quelle appena prospettate o di non muoversi in alcun modo”. In altri termini, As.Tro potrà svolgere, al proprio interno, “il ruolo di arbitro e garante affinché il processo messo in moto dalla disciplina di riordino, a partire da quella già in atto per il gioco a distanza, non sia abbandonato a sé stesso e non si traduca in forme di prevaricazione e cannibalizzazione a scapito di alcune delle imprese associate e a vantaggio di altre”. Pucci ha infine indicato la prossima scadenza per le imprese associate ad As.Tro: “L’avvio di questo processo di rinnovamento avverrà in occasione dell’assemblea dei soci che si terrà il prossimo 25 gennaio e che vedrà al centro del dibattito l’approvazione del nuovo statuto nel quale risulteranno cristallizzati i principi che hanno da sempre caratterizzato la nostra mission associativa: legalità, sostenibilità, accrescimento reputazionale del settore dei giochi e salvaguardia della salute dei giocatori. Facendoci quindi guidare dalla stella polare dei nostri principi ispiratori, i quali verranno appunto recepiti nel nuovo statuto, intendiamo ora avviare il nuovo corso dell’associazione che passerà anche per un ampliamento quantitativo dell’attuale base di rappresentanza, viste le richieste di adesione che mi stanno arrivando in questo ultimo periodo”. L’obiettivo – ha concluso - è immaginare la nascita di un’associazione di filiera in cui “entro una cornice di valori comuni riuscissero a convivere i concessionari, i costruttori, i gestori di apparecchi e qualsiasi altro rappresentante delle diverse filiere che, insieme, compongono il sistema del gioco pubblico legale, in cui tutti potessero riconoscersi nella figura onnicomprensiva dell’operatore del gioco lecito”. Dopo la relazione introduttiva del Presidente, al centro dell’incontro ci sarà l’analisi tecnica delle principali novità contenute all’interno dello schema di decreto legislativo che sarà trattata da Armando Iaccarino insieme all’avv. Massimo Piozzi. Interverranno poi Pietro Ferrara in merito alla futura gara e Francesco Scardovi sulle possibili forme di aggregazione tra imprese previste dal Nuovo Codice dei Contratti pubblici. Previsti anche gli interventi di Roberto Fanelli e Vitaliano Casalone del Centro Studi Gioco Pubblico.
RED/Agipro
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