Attualità e Politica
10/03/2022 | 16:49
10/03/2022 | 16:49
ROMA - Il gettito erariale dai giochi nel 2021 è cresciuto di circa il 9% rispetto al 2020, anche se le attività di gioco sono state chiuse - ad eccezione dei giochi numerici, delle lotterie e del gioco a distanza - nei primi sei mesi dell’anno 2021. In particolare, a fronte di una riduzione delle entrate derivanti dagli apparecchi (slot e videolotteries) di circa il 22%, si registra una forte crescita degli altri comparti: giochi numerici e totalizzatore + 34%, lotterie + 64%, lotto + 27%. Il totale delle entrate ha dunque sfiorato lo scorso anno gli 8 miliardi di euro, dopo i 7,2 miliardi del 2020. “Si può quindi affermare che la domanda di gioco è sostanzialmente rigida”. E’ quanto scrive il Mef nella relazione tecnica inserita nella bozza di disegno di legge per il riordino dei giochi. Nel documento – che via XX Settembre ha inviato alla Presidenza del Consiglio in vista dell’approvazione in Consiglio dei ministri – è scritto che “Una riduzione contenuta del gioco non comporta necessariamente una diminuzione della raccolta e, quindi, delle entrate erariali”. Il Mef cita anche – a titolo di esempio - la riduzione del 30% delle slot machine a cavallo tra 2017 e 2018, che non aveva avuto effetti negativi sui numeri del settore. “Non c’è necessaria correlazione tra interventi di razionalizzazione dell’offerta e una possibile riduzione della raccolta di gioco e quindi di gettito”, è riportato nella relazione che accompagna il Ddl. A confermarlo, anche i dati registrati durante il periodo della pandemia, che dimostrano “una diversa allocazione delle abitudini dell’utenza e delle scelte dei giocatori, ma non una disaffezione derivante dalla riduzione delle occasioni di gioco”. Il gettito di competenza del 2021 è cresciuto di circa il 9% rispetto a quello del 2020, anche se le attività di gioco sono state chiuse - ad eccezione dei giochi numerici e delle lotterie nonché del gioco a distanza - nei primi sei mesi dell’anno 2021. Il riordino sarà imperniato sulla “razionalizzazione territoriale della rete di raccolta del gioco” con diversi obiettivi: progressiva concentrazione della raccolta di gioco in ambienti sicuri e controllati, individuazione dei criteri di riordino e sviluppo della dislocazione territoriale della rete di raccolta del gioco, in maniera omogenea sul territorio nazionale, in proporzione al numero, alla densità e alla composizione anagrafica della popolazione di ciascuna Regione o area geografica”. Interventi in vista anche sugli apparecchi: sarà rivisto il numero massimo delle slot presenti in ciascun esercizio “anche in relazione alla previsione di una superficie minima per gli esercizi che li ospitano, alla separazione graduale degli spazi nei quali vengono installati ed alla definizione delle fasce orarie di gioco”. Le sale dovranno rispondere a “caratteristiche minime” e ciascun apparecchio dovrà essere certificato. Sarà inevitabile il passaggio alle slot “da remoto” - già previste da precedenti disposizioni, sulle quali non sono state segnalate possibili minori entrate - finalizzato ad accrescere la sicurezza dei sistemi di gioco, “per evitare frodi o abusi che drenano risorse pubbliche, mediante l’evasione dei tributi”. Tra i meccanismi di tutela dei soggetti vulnerabili e di prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo, il Mef prevede la diminuzione dei limiti di giocata e di vincita, l’obbligo della formazione continua dei gestori e degli esercenti, il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, anche sulla base di un registro nazionale al quale possono iscriversi i soggetti che chiedono di essere esclusi dalla partecipazione in qualsiasi forma ai giochi con vincita in denaro.
NT/Agipro
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