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Ultimo aggiornamento il 18/04/2025 alle ore 21:08

Attualità e Politica

09/04/2025 | 15:10

Ige 2025, le operazioni di M&A protagoniste del mercato italiano. Gli esperti: “Trattative ad alta mortalità, fondamentale una buona squadra di advisor”

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Ige 2025 le operazioni di MeA protagoniste del mercato italiano. Gli esperti: “Trattative ad alta mortalità fondamentale una buona squadra di advisor”

ROMA - Il mercato italiano si è consolidato con tante importanti operazioni di Merger&Acquisitions (M&A), altre opportunità ci sono ancora per le aziende di medio livello. L’Italia è nei radar degli investitori di tutta Europa: se ne è discusso all’Ige 2025, partendo dall’assunto – ha detto Pietro Cordova, partner di Ficom Leisure – che il Governo “ha alzato l’asticella, incrementando il costo delle concessioni da 200mila euro a 7 milioni. Ci saranno maggiore sicurezza e trasparenza, più controlli sulla rete di distribuzione. Il mercato sconta ancora una certa immagine, per cui è più semplice acquisire una società di altri settori. E inoltre non  sono ancora avvenute le aggregazioni che ci attendevamo: il divieto di esercizio delle skin porta ad un’ulteriore difficoltà in questo senso. Ora grandi gruppi da una parte e gli altri che cercano di comprendere come muoversi”. Secondo Gianluca Benedetti, founder dello studio legale internazionale Bridgelaw, “Il mercato dei giochi è anticiclico, quindi non ci attendiamo che la tempesta dazi riesca ad intaccare il settore. Le barriere all’ingresso sono rilevanti e per acquisire società del comparto occorrono due diligence molto approfondite e sofisticate. In passato, devo riconoscere che facevamo fatica a proporre soggetti del settore gaming, la reputazione non era sempre positiva. Ora le cose sono radicalmente cambiate, anche se gli operatori che si avvicinano all’idea di cedere o acquisire immaginano spesso che le cose siano facili. Invece nel gaming la mortalità delle trattative è molto superiore agli altri settori, proprio perché manca la conoscenza dei fondi, della controparte, del contesto. E’ davvero fondamentale disporre di conulenti in grado di condurre le negoziazioni. Una recente acquisizione da 6mila slot, conclusa con successo, non sarebbe mai avvenuta senza degli advisor in grado di gestire la trattativa con il big player interessato a comprare”. Massimiliano Battaglia, partner Deal Advisory di KPMG, ha smentito l’ipotesi che l’eccesso di regolamentazione rallenti le operazioni: “In questo caso è stato un facilitatore di deal sempre più grandi. Negli ultimi anni abbiamo visto un fenomeno di concentrazione in medie piattaforme e l’ingresso di operatori finanziari di natura privata: il caso di Sisal è stato emblematico, Lottomatica e Gamenet lo stesso.  Il private equity fa consolidamento, sviluppa, ottimizza e realizza. Quest’ultimo fenomeno si è manifestato con le acquisizioni che abbiamo visto negli ultimi tempi. Ci sono big player internazionali, altri però ancora di carattere quasi “familiare”. Le logiche non sono sempre allineate alla compliance necessaria, in mezzo ci sono piccole e medie imprese che si devono chiedere: in questa fase sono preda o predatore? Di certo le operazioni di M&A hanno trasformato il volto del mercato”. Le due diligence sono sempre più stringenti e migliorano la affidabilità degli operatori: “Se l’imprenditore non è pronto ad affrontare questo processo, in termini fiscali o di costi operativi, c’è il rischio di rottura delle negoziazioni. Prepararsi significa affidarsi ad un advisor competente, prima di sedersi al tavolo con un potenziale socio molto strutturato”.

NT/Agipro

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